Milano Ovest. In un punto strategicamente posizionato nell’hinterland milanese, ben collegato dal vicino aeroporto di Malpensa e dall’arteria autostradale A4, sorge Noovle, il nuovo data center di TIM Enterprise.

Una posizione non casuale, selezionata con attenzione per l’assenza di rischi naturali o artificiali nella zona e ben collocata rispetto alle infrastrutture di potenza e connettività.

Con oltre 50 mila mq di superficie, il data center rappresenta una delle quattro strutture scelte dal Polo Strategico Nazionale per archiviare e conservare in maniera efficiente e sostenibile i dati critici della Pubblica Amministrazione.

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Retrofitting e ingegneria

Il progetto, curato da Lombardini22, ha avuto inizio con una grande operazione di retrofitting: un centro produzione tessile dismesso è stato trasformato in un moderno data center, rigenerando così l’area nella continuità della funzione produttiva e contribuendo al recupero del patrimonio edilizio esistente.

L’assetto dell’edificio è stato mantenuto intatto, mentre gli ambienti interni sono stati oggetto di strip out e hanno visto la conversione degli ex locali di produzione e stoccaggio in sale di raccolta dati. Inoltre, l’intervento ha previsto il rifacimento e l’ampliamento di tutti gli impianti fotovoltaici sulle coperture, così come l’importante adeguamento sismico delle strutture.

L’alta flessibilità progettuale e l’adozione di strategie, come l’installazione modulare e il rispetto di criteri di ridondanza, hanno permesso l’apertura anticipata di alcune aree, tra cui la nuova mockup room, uno spazio adibito alla progettazione di nuovi sistemi dove simulare il funzionamento e testare l’efficacia prima dell’implementazione all’interno delle sale dati.

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Per garantire il massimo livello di sicurezza, è stato rinnovato anche l’ingresso: un gate e due varchi di accesso, sorvegliati dalla guardiania e protetti da vetri antiproiettile, proteggono la struttura.

L’anima centrale dell’edificio è stata adibita agli uffici del cliente e conserva l’originaria scala elicoidale sormontata da un ampio lucernario.

Nella zona esterna, accanto all’isola tecnologica – uno spazio con generatori chiller e altri locali elettrici di supporto alle sale dati – un piccolo frutteto posizionato al confine con la recinzione è pensato per inserirsi e armonizzarsi con il territorio circostante.

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Efficienza e sostenibilità

Tra le tante sfide dei data center, emerge la progettazione di strutture sostenibili ed efficienti che riducano l’impronta ecologica e affrontino le problematiche legate all’emergenza climatica. Il data center Noovle risponde in maniera eccellente a queste esigenze.

Progettata nel rispetto dei requisiti richiesti dai più importanti enti certificativi, la struttura assicura l’eccellenza nella conduzione dei processi gestionali e i massimi livelli dal punto di vista degli impianti e della sicurezza.

Inoltre, è stata riconosciuta con diverse certificazioni, prima tra tutte la LEED Gold.

A essere premiati:

- l’intervento su una struttura già esistente;

- la sostenibilità degli impianti;

- le superfici con elevati SR e SRI per combattere l’effetto isola di calore;

- il risparmio idrico outdoor pari al 100% attraverso piante adattive e native;

- il risparmio idrico indoor del 77% grazie all’utilizzo di apparecchiature idrico sanitarie efficienti e rete duale per carico wc;

- l’utilizzo di materiali a ridotto impatto ambientale con contenuto di riciclo e bassi emissivi;

- il recupero dell’83% dei rifiuti da 8 flussi differenti;

- un’efficienza energetica degli impianti che garantisce un uptime elettrico totale.

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Oltre alla certificazione ANSI TIA 942 rated 4 e al mantenimento di bassi livelli di PUE (Power Usage Effectiveness), Noovle annovera tra le certificazioni anche la TIER IV (il livello massimo), che garantisce la resilienza dell’edificio a qualsiasi evento, grazie ai diversi sistemi indipendenti e fisicamente isolati che evitano la compromissione a catena in caso di imprevisti.

Quella dei data center è un’asset class in forte crescita, che richiede livelli massimi di flessibilità e adattamento e che, allo stesso tempo, non può prescindere dai temi della sicurezza e della responsabilità ambientale. Un vero e proprio progetto mission critical che, nei primi spazi entrati in servizio, ha confermato il raggiungimento degli obiettivi di progetto.

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