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Una società per Ognuno

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17/7/2025
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Non è possibile stare bene se tutti gli altri intorno a te stanno male.

Questo pensiero mi accompagna da sempre nella vita di tutti i giorni. Partendo dalla sfera personale arrivando a quella professionale, questa consapevolezza mi invita a riflettere sul senso più autentico del vivere insieme, cercando di costruire una comunità e una società che sappiano valorizzare ugualmente chiunque ne faccia parte. Ed è proprio in questo monito che ritrovo il senso dell'Obiettivo 10 dell'Agenda 2030 dell'ONU, che si propone di ridurre le disuguaglianze, sia all'interno delle singole nazioni, sia tra di esse.

Il cuore di questo Obiettivo è chiaro: garantire pari opportunità, eliminando discriminazioni e ingiustizie. Ci spinge a immaginare un futuro in cui il reddito del 40% della popolazione più povera cresca in modo stabile e duraturo. Il cambiamento non sarà solo economico: anche l'empowerment sociale e politico sarà alla portata di tutti, rendendo l'inclusione una realtà concreta e tangibile a ogni livello.

In ambito sociale, inclusione significa appartenere a un gruppo, sentirsi accolti e parte integrante di una comunità che si relaziona in modo equo e paritario. Ma, soprattutto in un’azienda, essere inclusivi non è semplice: coinvolgere tutti allo stesso modo richiede impegno e consapevolezza.

A me piace pensare di ampliare il significato di inclusione per intendere “fare spazio”, creare le condizioni affinché ogni persona, senza distinzione, possa trovare il proprio posto nella comunità professionale, che le permetta di contribuire al meglio in quella che è l’intersezione tra ciò che le piace fare, ciò che è brava a fare e ciò di cui l’azienda ha bisogno. Offrire questo spazio significa - almeno per una parte - aiutare le persone a trovare il proprio posto nel mondo. Sia esso professionale o personale.

Nella progettazione, questo concetto trova una sua realizzazione nello Universal Design, un approccio nato negli Stati Uniti durante gli anni Ottanta. Sebbene inizialmente pensato per rispondere ai bisogni delle persone con disabilità, il suo obiettivo più ampio è quello di rendere edifici, prodotti e ambienti accessibili a tutti, indipendentemente dalle capacità individuali. Lo Universal Design mira a realizzare un’accessibilità "trasparente", che favorisca l’inclusione senza enfatizzarla, adattandosi a tutte le esigenze.

Nel nostro lavoro, partiamo dall’ascolto per immedesimarci nel progetto e nei bisogni delle persone.

Progettare spazi inclusivi con questo approccio rappresenta, quindi, un’opportunità per metterci alla prova, continuando a sfidarci per cercare di disegnare risposte mirate a esigenze funzionali, utili e pratiche, e allo stesso tempo estetiche e legate al benessere.

Personalmente credo fermamente nella forza della diversità, vista come un’opportunità di crescita e progresso. Ogni differenza porta con sé un valore unico che, se adeguatamente integrato, può arricchire il nostro vivere e operare insieme. In questo modo, le differenze diventano strumenti per il progresso e la crescita collettiva.

Lavorare in ambiti di grande innovazione significa sperimentare: questo insegna a dare valore all'errore, perché anche la paura di sbagliare, derivata dalla responsabilità che abbiamo, si può trasformare in coraggio di osare, portando a nuove soluzioni. Il nostro approccio si basa su tre aspetti fondamentali, che guidano il nostro lavoro e il nostro modus operandi. Accanto alla qualità architettonica poniamo sempre l’attenzione su quella ambientale, riconoscendo la nostra responsabilità nel rendere gli spazi accessibili e inclusivi. Infine, curiamo l’ambito della comunicazione, che identifichiamo come mezzo prezioso per promuovere e garantire a tutti la fruizione dei nostri servizi.  

Un esempio emblematico di questo approccio è il progetto pluriennale DI OGNUNO con cui, insieme a Riva del Garda Fierecongressi Spa e Village for All – V4A, mettiamo in evidenza come il turismo accessibile sia, e possa essere sempre di più, un mercato rilevante che rappresenta anche un’opportunità di crescita e sviluppo. Qui il concetto di inclusione prende forma in modo tangibile: lo spazio creato per l’edizione di quest’anno, la Reception di Ognuno e non semplicemente “di tutti”, riflette l’aspirazione a creare ambienti pensati per ciascuno, nella consapevolezza che ogni persona può trovare la propria valorizzazione.

In un mondo in cui l’inclusione diventa il principio fondante del futuro, il nostro compito non è solo quello di accogliere, ma di dare a ciascuno lo spazio necessario per esprimere la propria unicità. L’architettura, le politiche e le relazioni umane possono trasformarsi in strumenti potenti di empowerment, capaci di abbattere le barriere e costruire ponti tra le diversità.

Solo quando ognuno trova il suo posto nel mondo, possiamo parlare davvero di comunità e ritrovare il senso più autentico di quello che facciamo.

DI OGNUNO

Dal progetto DI OGNUNO (scopri di più sulla Reception di Ognuno), nato da un’iniziativa di HospitalityRiva in collaborazione con Lombardini22 con Village for all - V4A® Ospitalità Accessibile, nasce un documento digitale che accompagna in un viaggio nel mondo dell’ospitalità accessibile e della progettazione universale nel settore dell’accoglienza, alla ricerca di risposte e soluzioni per la creazione di spazi e servizi che rispondano alle esigenze DI OGNUNO.

Scopri l'Universal Design nell'ospitalità

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Juri Franzosi
July 17, 2025
Attualità
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July 17, 2025

Una società per Ognuno

Non è possibile stare bene se tutti gli altri intorno a te stanno male.

Questo pensiero mi accompagna da sempre nella vita di tutti i giorni. Partendo dalla sfera personale arrivando a quella professionale, questa consapevolezza mi invita a riflettere sul senso più autentico del vivere insieme, cercando di costruire una comunità e una società che sappiano valorizzare ugualmente chiunque ne faccia parte. Ed è proprio in questo monito che ritrovo il senso dell'Obiettivo 10 dell'Agenda 2030 dell'ONU, che si propone di ridurre le disuguaglianze, sia all'interno delle singole nazioni, sia tra di esse.

Il cuore di questo Obiettivo è chiaro: garantire pari opportunità, eliminando discriminazioni e ingiustizie. Ci spinge a immaginare un futuro in cui il reddito del 40% della popolazione più povera cresca in modo stabile e duraturo. Il cambiamento non sarà solo economico: anche l'empowerment sociale e politico sarà alla portata di tutti, rendendo l'inclusione una realtà concreta e tangibile a ogni livello.

In ambito sociale, inclusione significa appartenere a un gruppo, sentirsi accolti e parte integrante di una comunità che si relaziona in modo equo e paritario. Ma, soprattutto in un’azienda, essere inclusivi non è semplice: coinvolgere tutti allo stesso modo richiede impegno e consapevolezza.

A me piace pensare di ampliare il significato di inclusione per intendere “fare spazio”, creare le condizioni affinché ogni persona, senza distinzione, possa trovare il proprio posto nella comunità professionale, che le permetta di contribuire al meglio in quella che è l’intersezione tra ciò che le piace fare, ciò che è brava a fare e ciò di cui l’azienda ha bisogno. Offrire questo spazio significa - almeno per una parte - aiutare le persone a trovare il proprio posto nel mondo. Sia esso professionale o personale.

Nella progettazione, questo concetto trova una sua realizzazione nello Universal Design, un approccio nato negli Stati Uniti durante gli anni Ottanta. Sebbene inizialmente pensato per rispondere ai bisogni delle persone con disabilità, il suo obiettivo più ampio è quello di rendere edifici, prodotti e ambienti accessibili a tutti, indipendentemente dalle capacità individuali. Lo Universal Design mira a realizzare un’accessibilità "trasparente", che favorisca l’inclusione senza enfatizzarla, adattandosi a tutte le esigenze.

Nel nostro lavoro, partiamo dall’ascolto per immedesimarci nel progetto e nei bisogni delle persone.

Progettare spazi inclusivi con questo approccio rappresenta, quindi, un’opportunità per metterci alla prova, continuando a sfidarci per cercare di disegnare risposte mirate a esigenze funzionali, utili e pratiche, e allo stesso tempo estetiche e legate al benessere.

Personalmente credo fermamente nella forza della diversità, vista come un’opportunità di crescita e progresso. Ogni differenza porta con sé un valore unico che, se adeguatamente integrato, può arricchire il nostro vivere e operare insieme. In questo modo, le differenze diventano strumenti per il progresso e la crescita collettiva.

Lavorare in ambiti di grande innovazione significa sperimentare: questo insegna a dare valore all'errore, perché anche la paura di sbagliare, derivata dalla responsabilità che abbiamo, si può trasformare in coraggio di osare, portando a nuove soluzioni. Il nostro approccio si basa su tre aspetti fondamentali, che guidano il nostro lavoro e il nostro modus operandi. Accanto alla qualità architettonica poniamo sempre l’attenzione su quella ambientale, riconoscendo la nostra responsabilità nel rendere gli spazi accessibili e inclusivi. Infine, curiamo l’ambito della comunicazione, che identifichiamo come mezzo prezioso per promuovere e garantire a tutti la fruizione dei nostri servizi.  

Un esempio emblematico di questo approccio è il progetto pluriennale DI OGNUNO con cui, insieme a Riva del Garda Fierecongressi Spa e Village for All – V4A, mettiamo in evidenza come il turismo accessibile sia, e possa essere sempre di più, un mercato rilevante che rappresenta anche un’opportunità di crescita e sviluppo. Qui il concetto di inclusione prende forma in modo tangibile: lo spazio creato per l’edizione di quest’anno, la Reception di Ognuno e non semplicemente “di tutti”, riflette l’aspirazione a creare ambienti pensati per ciascuno, nella consapevolezza che ogni persona può trovare la propria valorizzazione.

In un mondo in cui l’inclusione diventa il principio fondante del futuro, il nostro compito non è solo quello di accogliere, ma di dare a ciascuno lo spazio necessario per esprimere la propria unicità. L’architettura, le politiche e le relazioni umane possono trasformarsi in strumenti potenti di empowerment, capaci di abbattere le barriere e costruire ponti tra le diversità.

Solo quando ognuno trova il suo posto nel mondo, possiamo parlare davvero di comunità e ritrovare il senso più autentico di quello che facciamo.

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July 17, 2025
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