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Il monitoring in Lombardini22
16/7/2023
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Dare fiducia è un gesto alto, complesso, che richiede coraggio. Significa affidarsi al giudizio e al pensiero di altri. Riceverla è un atto di grande responsabilità, di cura, che accoglie gli interessi e gli obiettivi altrui e li fa propri. Ci sono attività in cui questo scambio risulta indispensabile.

In quanto piattaforma di servizi a valore aggiunto per il Real Estate basata sulle relazioni e sul fattore umano, Lombardini22 è una realtà adatta per accompagnare il cliente in una delle fasi meno conosciute ma estremamente preziose della progettazione: il monitoring. Ne parliamo con Alberto Caccia, Head of Project Management, che in Lombardini22, insieme al suo team, si occupa di questa attività.

Cosa si intende per monitoring di un progetto?

L’attività di monitoring rientra nel mondo del Project Management. Si tratta di un ruolo di consulenza e consiste nel supervisionare e monitorare, per conto del cliente, un’operazione valutandone costantemente l’andamento, misurando la performance dei gruppi di lavoro e verificando che gli obiettivi prefissati continuino a essere realistici e conseguibili durante tutto il processo. Potremmo definirlo un servizio di garanzia e tutela al cliente, in quanto – a partire da una fotografia della situazione – plasmiamo il progetto sulla necessità di proteggere specifici interessi, come tempi, costi, qualità o rischi. In poche parole, siamo un occhio vigile e attento a scovare qualsiasi deviazione dal piano stabilito.

Quali elementi variano più spesso nelle diverse attività di monitoring?

Sicuramente la fase di intervento, ma anche l’obiettivo e il team di lavoro. Per esempio nel caso di GREAT Campus: Science and Technology Park di GHT – progetto di sviluppo urbanistico-edilizio di un masterplan a Genova, sulla collina degli Erzelli –, il cliente ci ha coinvolti in fase di definizione della strategia di rilancio dell’operazione in vista della pianificazione di nuove partnership. Di fronte a noi avevamo un’operazione che necessitava di un nuovo impulso, molto ambiziosa per lo sviluppo della città. Una grande sfida, considerate le dimensioni del progetto, la sua complessità e il mix di pubblico e privato. Il primo step è stato quello di effettuare una due diligence, ovvero una verifica dei dati di input progettuale. Per accertare la fattibilità dello sviluppo dell’operazione, abbiamo rivisto il masterplan, l’iter urbanistico e la richiesta finanziaria per la realizzazione delle opere volte all’insediamento di attivatori necessari al rilancio dell’operazione, ovvero la nuova sede della scuola politecnica e il nuovo ospedale del Ponente Ligure. Avviata l’operazione, stiamo supportando GHT e i suoi finanziatori, AMCO, nelle attività di monitoring per comprovare che il progetto stia procedendo secondo il piano iniziale. Nel frattempo stiamo svolgendo alcune attività collaterali, come il pre-assessment, per valutare la possibilità di ottenere certificazioni ambientali ed energetiche per gli immobili presenti.

In questo progetto, quindi, il focus della vostra attività era sul piano finanziario. Quale altro obiettivo potrebbe avere un vostro intervento?

La qualità, come nel caso del progetto 25H, un hotel a 4 stelle a due passi dal Duomo di Firenze – prima apertura italiana della catena tedesca. Concluso il periodo iniziale di due diligence è iniziata l’attività di monitoring per conto del futuro acquirente dell’asset, mirata alla verifica della qualità del costruito, dei tempi di realizzazione e dei rischi durante il processo. Una volta finalizzata la compravendita, il cliente ha confermato il nostro incarico, richiedendo un supporto da owner technical advisor per monitorare il bene durante la sua vita utile, preservarne il valore, discutere progetti speciali per il miglioramento dell’edificio in ottica ESG e tutelare il proprietario dell’hotel durante il periodo di garanzia in merito a difetti e problemi derivanti dalla fase di costruction condotta dalla precedente proprietà. In altre parole, abbiamo attuato interventi di continuos improvement e progetti mirati, volti al miglioramento costante della qualità dell’operazione, senza mai perdere di vista l’obiettivo di preservare – o addirittura aumentare – il valore del bene.

Vi è mai capitato di essere coinvolti in attività di monitoring alla fine di un progetto?

Sì, per il progetto NH Collection Milano CityLife, per esempio, abbiamo ricevuto lo stesso tipo di incarico di 25H, ma in questo caso siano stati coinvolti quando l’operazione di compravendita era conclusa e l’hotel già operativo. Entrare in questa fase è sicuramente più articolato: ci si trova davanti a un oggetto complesso, che non si conosce, ed è quindi fondamentale avviare un periodo di familiarizzazione per “studiare” il progetto e acquisire le informazioni necessarie all’intervento.

Per concludere, qual è il valore aggiunto di affidare l’attività di monitoring a un Project Manager di Lombardini22?

Il valore aggiunto è quello che il Project Manager – per come lo intendiamo noi in Lombardini22 – è abituato a mettere le mani in pasta: non si limita a un mero controllo esterno delle procedure, ma apporta un contributo reale e pratico all’operazione, con un approccio proattivo laddove necessario. Non ci limitiamo, quindi, a fotografare la situazione, ma accompagniamo il cliente nella ricerca di soluzione migliorative e nell’individuazione di nuove opportunità. Fare monitoring nell’ottica di un Project Manager significa essere in grado di instaurare una logica di partnership con il cliente basata sulla fiducia, condividendo i suoi interessi; questo rappresenta, senza dubbio, la chiave per il successo finale dell’operazione.

DI OGNUNO

Dal progetto DI OGNUNO (scopri di più sulla Reception di Ognuno), nato da un’iniziativa di HospitalityRiva in collaborazione con Lombardini22 con Village for all - V4A® Ospitalità Accessibile, nasce un documento digitale che accompagna in un viaggio nel mondo dell’ospitalità accessibile e della progettazione universale nel settore dell’accoglienza, alla ricerca di risposte e soluzioni per la creazione di spazi e servizi che rispondano alle esigenze DI OGNUNO.

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Redazione
July 16, 2023
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July 16, 2023

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Dare fiducia è un gesto alto, complesso, che richiede coraggio. Significa affidarsi al giudizio e al pensiero di altri. Riceverla è un atto di grande responsabilità, di cura, che accoglie gli interessi e gli obiettivi altrui e li fa propri. Ci sono attività in cui questo scambio risulta indispensabile.

In quanto piattaforma di servizi a valore aggiunto per il Real Estate basata sulle relazioni e sul fattore umano, Lombardini22 è una realtà adatta per accompagnare il cliente in una delle fasi meno conosciute ma estremamente preziose della progettazione: il monitoring. Ne parliamo con Alberto Caccia, Head of Project Management, che in Lombardini22, insieme al suo team, si occupa di questa attività.

Cosa si intende per monitoring di un progetto?

L’attività di monitoring rientra nel mondo del Project Management. Si tratta di un ruolo di consulenza e consiste nel supervisionare e monitorare, per conto del cliente, un’operazione valutandone costantemente l’andamento, misurando la performance dei gruppi di lavoro e verificando che gli obiettivi prefissati continuino a essere realistici e conseguibili durante tutto il processo. Potremmo definirlo un servizio di garanzia e tutela al cliente, in quanto – a partire da una fotografia della situazione – plasmiamo il progetto sulla necessità di proteggere specifici interessi, come tempi, costi, qualità o rischi. In poche parole, siamo un occhio vigile e attento a scovare qualsiasi deviazione dal piano stabilito.

Quali elementi variano più spesso nelle diverse attività di monitoring?

Sicuramente la fase di intervento, ma anche l’obiettivo e il team di lavoro. Per esempio nel caso di GREAT Campus: Science and Technology Park di GHT – progetto di sviluppo urbanistico-edilizio di un masterplan a Genova, sulla collina degli Erzelli –, il cliente ci ha coinvolti in fase di definizione della strategia di rilancio dell’operazione in vista della pianificazione di nuove partnership. Di fronte a noi avevamo un’operazione che necessitava di un nuovo impulso, molto ambiziosa per lo sviluppo della città. Una grande sfida, considerate le dimensioni del progetto, la sua complessità e il mix di pubblico e privato. Il primo step è stato quello di effettuare una due diligence, ovvero una verifica dei dati di input progettuale. Per accertare la fattibilità dello sviluppo dell’operazione, abbiamo rivisto il masterplan, l’iter urbanistico e la richiesta finanziaria per la realizzazione delle opere volte all’insediamento di attivatori necessari al rilancio dell’operazione, ovvero la nuova sede della scuola politecnica e il nuovo ospedale del Ponente Ligure. Avviata l’operazione, stiamo supportando GHT e i suoi finanziatori, AMCO, nelle attività di monitoring per comprovare che il progetto stia procedendo secondo il piano iniziale. Nel frattempo stiamo svolgendo alcune attività collaterali, come il pre-assessment, per valutare la possibilità di ottenere certificazioni ambientali ed energetiche per gli immobili presenti.

In questo progetto, quindi, il focus della vostra attività era sul piano finanziario. Quale altro obiettivo potrebbe avere un vostro intervento?

La qualità, come nel caso del progetto 25H, un hotel a 4 stelle a due passi dal Duomo di Firenze – prima apertura italiana della catena tedesca. Concluso il periodo iniziale di due diligence è iniziata l’attività di monitoring per conto del futuro acquirente dell’asset, mirata alla verifica della qualità del costruito, dei tempi di realizzazione e dei rischi durante il processo. Una volta finalizzata la compravendita, il cliente ha confermato il nostro incarico, richiedendo un supporto da owner technical advisor per monitorare il bene durante la sua vita utile, preservarne il valore, discutere progetti speciali per il miglioramento dell’edificio in ottica ESG e tutelare il proprietario dell’hotel durante il periodo di garanzia in merito a difetti e problemi derivanti dalla fase di costruction condotta dalla precedente proprietà. In altre parole, abbiamo attuato interventi di continuos improvement e progetti mirati, volti al miglioramento costante della qualità dell’operazione, senza mai perdere di vista l’obiettivo di preservare – o addirittura aumentare – il valore del bene.

Vi è mai capitato di essere coinvolti in attività di monitoring alla fine di un progetto?

Sì, per il progetto NH Collection Milano CityLife, per esempio, abbiamo ricevuto lo stesso tipo di incarico di 25H, ma in questo caso siano stati coinvolti quando l’operazione di compravendita era conclusa e l’hotel già operativo. Entrare in questa fase è sicuramente più articolato: ci si trova davanti a un oggetto complesso, che non si conosce, ed è quindi fondamentale avviare un periodo di familiarizzazione per “studiare” il progetto e acquisire le informazioni necessarie all’intervento.

Per concludere, qual è il valore aggiunto di affidare l’attività di monitoring a un Project Manager di Lombardini22?

Il valore aggiunto è quello che il Project Manager – per come lo intendiamo noi in Lombardini22 – è abituato a mettere le mani in pasta: non si limita a un mero controllo esterno delle procedure, ma apporta un contributo reale e pratico all’operazione, con un approccio proattivo laddove necessario. Non ci limitiamo, quindi, a fotografare la situazione, ma accompagniamo il cliente nella ricerca di soluzione migliorative e nell’individuazione di nuove opportunità. Fare monitoring nell’ottica di un Project Manager significa essere in grado di instaurare una logica di partnership con il cliente basata sulla fiducia, condividendo i suoi interessi; questo rappresenta, senza dubbio, la chiave per il successo finale dell’operazione.
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July 16, 2023
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