The Hive
Data Centers of the future are here

All’interno di MIND – Milano Innovation District, il grande intervento di rigenerazione e rifunzionalizzazione che sta trasformando un milione di mq dell’area dell’Expo 2015 a cavallo tra il comune di Milano e quello di Rho, The Hive è lo spazio voluto da Lendlease per accogliere reception, hub e spazio co-working per aziende e startup.
Flessibili e dinamici, gli spazi e le funzioni si contaminano con l’ambiente esterno e tra loro, per rompere gli schemi tradizionali e per creare un luogo stimolante all’insegna della flessibilità e dell’innovazione.
The Hive è un complesso composto da più edifici che saranno pronti entro il 2023. Tra i tanti edifici e servizi che popolano e popoleranno l’area, The Hive eredita l’atteggiamento e gli spazi di Expo, attraverso il riutilizzo di padiglioni e strutture in legno esistenti per divenire un fulcro di connessioni, relazioni e scambio di idee.

Lombardini22, attraverso le sue business unit FUD, DDLab, BIMLand, ha dato vita a uno spazio stimolante e a misura d’uomo, che rispecchia i valori di MIND.
Un luogo ibrido, smart, multifunzionale in cui sono palpabili le parole chiave che hanno informato il progetto: innovazione, sostenibilità, network, flessibilità, biofilia, futuro.
La volontà di costruire uno spazio in continuità con l’esterno e l’utilizzo diffuso di tecnologie avanzate e di verde per purificare l’aria dell’ambiente sono stati i driver della trasformazione dell’edificio su tre piani con porzioni a doppia altezza cui sono state date le nuove funzioni di hall e auditorium.
Il progetto trasforma un luogo di transito in destinazione aumentandone la riconoscibilità. È infatti la zona reception a dare il benvenuto ai visitatori coinvolgendoli in uno spazio polifunzionale: hall di ingresso, zona di attesa, spazio per meeting e incontri intorno alle sedute custom di diverse altezze che richiamano la forma esagonale delle strutture a nido d’ape. A soffitto: una installazione luminosa composta da una moltitudine di sfere luminose di diverse dimensioni: un cielo di nuvole che si illuminano di temperature di bianco diverse, per simulare la luce naturale nei vari momenti della giornata.

A questa hall iconica si accostano uno spazio d’attesa arredato con sedute a bobina realizzate custom e l’area denominata Green gate: il portale verde, composto da un pergolato e vasi, che conduce alla contigua area di lavoro informale con panche alte.
Protagonista è il design biofilico che mira a incorporare stimoli naturali nell’ambiente artificiale per ripristinare e migliorare il benessere psicofisico.
Nel progetto si rende concreta le tesi secondo cui la semplice esposizione al verde ha un impatto positivo sulle prestazioni creative e cognitive e aumenta la concentrazione. L’uso intelligente delle piante crea inoltre maggiore privacy e isolamento acustico.
Altro spazio caratterizzante di The Hive è l’auditorium, con il grande videowall circondato da una parete attrezzata con colorati pannelli acustici esagonali che richiamano le sedute dell’ingresso. Alcuni pannelli nascondono gli impianti audio/video, altri sono sedute estraibili in base alle necessità. A soffitto, cilindri in resina melamminica ricreano l’atmosfera di un cielo stellato notturno.
Ai livelli superiori il co-working offre spazi di lavoro e servizi che rispecchiano le esigenze di flessibilità e innovazione di start up e aziende, come touchdown e phone booth.
In particolare, al secondo e ultimo piano si trova la zona denominata atelier: l’area workshop attrezzata con pareti riconfigurabili per meeting e uffici chiusi. Gli spazi, modulari e flessibili, si adattano, non solo al susseguirsi delle start up e dei professionisti che animano e animeranno gli uffici, ma anche alle diverse modalità lavorative dello scenario contemporaneo.
Tutti gli interni dell’edificio sono accumunati dall’intervento di wayfinding e di physical branding condotto da FUD. La segnaletica direzionale e identificativa guida il visitatore all’interno dello spazio. L’intervento di physical branding espande il concetto di impollinazione e gli stilemi dell’alveare. La geometria dell’esagono diventa trama generativa di texture e forme sia astratte sia organiche-floreali, a partire dalle vetrate esterne fino all’interno delle singole meeting-room. Disseminate nei diversi ambienti vi sono alcune citazioni di scienziati e pensatori: testi tridimensionali a spessore variabile tono su tono e rivestiti con pellicole effetto specchio.