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Il polo tecnologico universitario di Carpi
3/4/2022
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Immerso nel verde, il polo tecnologico universitario di Carpi fa parte di uno sviluppo congiunto, sinergico, rispettoso del contesto e capace di coinvolgere il territorio e le comunità circostanti.

Carpi sarà la prima città non capoluogo di provincia a ospitare un polo tecnologico universitario in Emilia Romagna.

Il progetto a cura di Lombardini22 è stato fortemente voluto da Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia e Comune di Carpi.

Prossimo alle mura storiche, strettamente connesso all’area dell’ex consorzio agrario e alla stazione ferroviaria, nel prossimo anno accademico 2023-2024 partiranno le lezioni di un corso di laurea in ambito ingegneristico. Di pari passo andrà la riqualificazione del contesto che si affaccerà nei pressi del nuovo polo con gli obiettivi di recuperare le antiche cascine adiacenti e di rendere sempre più fluido il trasporto e attrattivo il centro storico per gli studenti. Il centro universitario fa infatti parte di un intervento integrato di sviluppo di Carpi e sarà collegato con un sottopasso al centro città e alla stazione ferroviaria. Si tratta quindi di un’operazione sociale e politica orientata al benessere e alla crescita di un’intera comunità, un modello virtuoso di collaborazione tra istituzioni, condotto dalla Fondazione Cassa di Risparmi di Carpi, che ha come obiettivi la promozione dell’innovazione, il suo sviluppo, e la valorizzazione delle competenze sul territorio.

Il progetto a firma Lombardini22 ha dovuto rispettare un cronoprogramma molto ambizioso. In soli 6 mesi si sono studiati progetto preliminare, definitivo, esecutivo, permessi autorizzati con previsione della durata delle opere di 12 mesi circa.

La nuova costruzione, con una superficie complessiva di circa 5.000 mq, oltre a insediare la nuova sede distaccata dell’Ateneo di Modena e Reggio Emilia, diverrà sede di startup e di spin-off accademici, per offrire una simbiosi con il mondo universitario e favorire la contaminazione fra l’attività di ricerca e quella di sviluppo. Ospiterà inoltre attività formative collaterali per la formazione di livello intermedio e per quello di base rivolto a sostenere lo sviluppo delle aziende del territorio.

La scelta architettonica compiuta da Lombardini22 è orientata all’essenzialità e alla sobrietà: il linguaggio architettonico scelto, molto attento al genius loci, è diretto risultato del ricco percorso di ascolto, collaborazione e valorizzazione compiuto insieme ai partner di progetto.

Al brief iniziale Lombardini22 ha aggiunto una visione: l’implementazione di chiostri, prati e insenature per valorizzare il rapporto tra la struttura e il contesto in cui si inserisce. Gli spazi interni sono pensati anche per ospitare attività culturali organizzate dalla Fondazione e dal Comune.

L’impianto proposto si sviluppa all’interno di una piastra unitaria monopiano nella quale si snodano percorsi diversificati che permettono una distribuzione fluida.

L’area didattica si dispone su 4 aule da 150 posti e 3 aule più piccole da 50 posti. Nel campus sono inoltre presenti uffici per start-up, ampi laboratori e sale riunioni.

I volumi pieni, contenitori dell’attività universitaria e di ricerca, si alternano agli elementi vuoti dei patii, grazie a sequenze di percorsi interni e vedute verso il parco, mantenendo forti i rapporti funzionali tra i diversi ambienti.

I tre patii garantiscono luce naturale all’interno degli spazi universitari e sono trattati ognuno in modo diverso: uno è uno spazio pavimentato adibito ad attività espositive/congressuali all’aperto; il secondo ricco di vegetazione mediterranea e arbusti; il terzo, che ospiterà aree studio all’aperto, rappresenta un richiamo ai tipici giardini giapponesi con aceri.

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April 3, 2022
Progetti
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April 3, 2022

Progettare con e per il territorio

Immerso nel verde, il polo tecnologico universitario di Carpi fa parte di uno sviluppo congiunto, sinergico, rispettoso del contesto e capace di coinvolgere il territorio e le comunità circostanti.

Carpi sarà la prima città non capoluogo di provincia a ospitare un polo tecnologico universitario in Emilia Romagna.

Il progetto a cura di Lombardini22 è stato fortemente voluto da Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia e Comune di Carpi.

Prossimo alle mura storiche, strettamente connesso all’area dell’ex consorzio agrario e alla stazione ferroviaria, nel prossimo anno accademico 2023-2024 partiranno le lezioni di un corso di laurea in ambito ingegneristico. Di pari passo andrà la riqualificazione del contesto che si affaccerà nei pressi del nuovo polo con gli obiettivi di recuperare le antiche cascine adiacenti e di rendere sempre più fluido il trasporto e attrattivo il centro storico per gli studenti. Il centro universitario fa infatti parte di un intervento integrato di sviluppo di Carpi e sarà collegato con un sottopasso al centro città e alla stazione ferroviaria. Si tratta quindi di un’operazione sociale e politica orientata al benessere e alla crescita di un’intera comunità, un modello virtuoso di collaborazione tra istituzioni, condotto dalla Fondazione Cassa di Risparmi di Carpi, che ha come obiettivi la promozione dell’innovazione, il suo sviluppo, e la valorizzazione delle competenze sul territorio.

Il progetto a firma Lombardini22 ha dovuto rispettare un cronoprogramma molto ambizioso. In soli 6 mesi si sono studiati progetto preliminare, definitivo, esecutivo, permessi autorizzati con previsione della durata delle opere di 12 mesi circa.

La nuova costruzione, con una superficie complessiva di circa 5.000 mq, oltre a insediare la nuova sede distaccata dell’Ateneo di Modena e Reggio Emilia, diverrà sede di startup e di spin-off accademici, per offrire una simbiosi con il mondo universitario e favorire la contaminazione fra l’attività di ricerca e quella di sviluppo. Ospiterà inoltre attività formative collaterali per la formazione di livello intermedio e per quello di base rivolto a sostenere lo sviluppo delle aziende del territorio.

La scelta architettonica compiuta da Lombardini22 è orientata all’essenzialità e alla sobrietà: il linguaggio architettonico scelto, molto attento al genius loci, è diretto risultato del ricco percorso di ascolto, collaborazione e valorizzazione compiuto insieme ai partner di progetto.

Al brief iniziale Lombardini22 ha aggiunto una visione: l’implementazione di chiostri, prati e insenature per valorizzare il rapporto tra la struttura e il contesto in cui si inserisce. Gli spazi interni sono pensati anche per ospitare attività culturali organizzate dalla Fondazione e dal Comune.

L’impianto proposto si sviluppa all’interno di una piastra unitaria monopiano nella quale si snodano percorsi diversificati che permettono una distribuzione fluida.

L’area didattica si dispone su 4 aule da 150 posti e 3 aule più piccole da 50 posti. Nel campus sono inoltre presenti uffici per start-up, ampi laboratori e sale riunioni.

I volumi pieni, contenitori dell’attività universitaria e di ricerca, si alternano agli elementi vuoti dei patii, grazie a sequenze di percorsi interni e vedute verso il parco, mantenendo forti i rapporti funzionali tra i diversi ambienti.

I tre patii garantiscono luce naturale all’interno degli spazi universitari e sono trattati ognuno in modo diverso: uno è uno spazio pavimentato adibito ad attività espositive/congressuali all’aperto; il secondo ricco di vegetazione mediterranea e arbusti; il terzo, che ospiterà aree studio all’aperto, rappresenta un richiamo ai tipici giardini giapponesi con aceri.

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April 3, 2022
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