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Per un’architettura in sintonia con l’uomo

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La centralità del corpo
8/9/2017
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Appena entri in uno spazio, se ascolti te stesso, riconosci di avere già un giudizio: non hai ancora studiato dove ti trovi, ma hai già un’idea. Quest’idea nasce dalla qualità ‘atmosferica’ che tutti gli elementi dell’architettura insieme determinano. Geometria, topologia, masse, luce, ritmo, materie, suoni, odori, calore, pressione e texture: tutti insieme questi elementi, insieme, determinano un’atmosfera. L’appropriatezza di un’atmosfera è tale, se sostiene le donne e gli uomini che nel concreto del quotidiano, giorno dopo giorno, quell’atmosfera respirano, nell’uso delle ‘istituzioni dell’uomo’.

Il riverbero delle ricerche nel mondo delle neuroscienze sull’architettura diventa sempre più luminoso. Le scoperte realizzate nel mondo delle neuroscienze negli ultimi venti anni hanno prodotto una conoscenza sul rapporto tra il nostro corpo e il cervello e tra questo sistema unitario e lo spazio nel quale siamo immersi, superiore a quanto appreso in più di due millenni di storia dell’uomo. La coscienza di tutto ciò non può non trasformare l’approccio al progetto dei luoghi nei quali passiamo il 90% del tempo della nostra vita.

Negli Stati Uniti si stanno consolidando alcune realtà già da alcuni anni: Perkins+Will, una delle più grandi società di progettazione del mondo, ha fondato lo Human Experience Lab, diretto da Eve Edelstein, con il compito di introdurre, in modo operativo, queste conoscenze scientifiche nella prassi dello sviluppo del progetto. Anche a New York è nato un laboratorio analogo, l’International Arts + Mind Lab, diretto da Susan Magsamen, all’interno del Brain and Science Institute della John Hopkins University. Non ultima, ormai da un decennio, a San Diego, in California, è attiva l’ANFA, ‘Academy of Neuroscience for Architecture’, con lo stesso scopo, cioè quello di creare un ponte tra gli studi scientifici sul funzionamento del sistema corpo&cervello e lo sviluppo della progettazione architettonica.

Anche in Italia si stanno muovendo dei passi in avanti in questa direzione. A Milano è nato TUNED, un nuovo strumento per guidare lo sviluppo del progetto architettonico in sintonia con la realizzazione dei bisogni e delle attese degli utenti degli spazi. Le attese profonde dell’essere umano possono trovare risposta in architettura, non in termini estetici ma ambientali. Continua a leggere il Position Paper.

*Guarda il video dell'evento e le foto su Flickr*

Scarica la versione PDF del position paper

DI OGNUNO

Dal progetto DI OGNUNO (scopri di più sulla Reception di Ognuno), nato da un’iniziativa di HospitalityRiva in collaborazione con Lombardini22 con Village for all - V4A® Ospitalità Accessibile, nasce un documento digitale che accompagna in un viaggio nel mondo dell’ospitalità accessibile e della progettazione universale nel settore dell’accoglienza, alla ricerca di risposte e soluzioni per la creazione di spazi e servizi che rispondano alle esigenze DI OGNUNO.

Scopri l'Universal Design nell'ospitalità

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September 8, 2017
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September 8, 2017

Per un’architettura in sintonia con l’uomo

I contenuti trattati durante l’evento del 7 settembre 2017 “Il brief che crea valore – Neuroscience applied to architecture”
I contenuti trattati durante l’evento del 7 settembre 2017 “Il brief che crea valore – Neuroscience applied to architecture”

Appena entri in uno spazio, se ascolti te stesso, riconosci di avere già un giudizio: non hai ancora studiato dove ti trovi, ma hai già un’idea. Quest’idea nasce dalla qualità ‘atmosferica’ che tutti gli elementi dell’architettura insieme determinano. Geometria, topologia, masse, luce, ritmo, materie, suoni, odori, calore, pressione e texture: tutti insieme questi elementi, insieme, determinano un’atmosfera. L’appropriatezza di un’atmosfera è tale, se sostiene le donne e gli uomini che nel concreto del quotidiano, giorno dopo giorno, quell’atmosfera respirano, nell’uso delle ‘istituzioni dell’uomo’.

Il riverbero delle ricerche nel mondo delle neuroscienze sull’architettura diventa sempre più luminoso. Le scoperte realizzate nel mondo delle neuroscienze negli ultimi venti anni hanno prodotto una conoscenza sul rapporto tra il nostro corpo e il cervello e tra questo sistema unitario e lo spazio nel quale siamo immersi, superiore a quanto appreso in più di due millenni di storia dell’uomo. La coscienza di tutto ciò non può non trasformare l’approccio al progetto dei luoghi nei quali passiamo il 90% del tempo della nostra vita.

Negli Stati Uniti si stanno consolidando alcune realtà già da alcuni anni: Perkins+Will, una delle più grandi società di progettazione del mondo, ha fondato lo Human Experience Lab, diretto da Eve Edelstein, con il compito di introdurre, in modo operativo, queste conoscenze scientifiche nella prassi dello sviluppo del progetto. Anche a New York è nato un laboratorio analogo, l’International Arts + Mind Lab, diretto da Susan Magsamen, all’interno del Brain and Science Institute della John Hopkins University. Non ultima, ormai da un decennio, a San Diego, in California, è attiva l’ANFA, ‘Academy of Neuroscience for Architecture’, con lo stesso scopo, cioè quello di creare un ponte tra gli studi scientifici sul funzionamento del sistema corpo&cervello e lo sviluppo della progettazione architettonica.

Anche in Italia si stanno muovendo dei passi in avanti in questa direzione. A Milano è nato TUNED, un nuovo strumento per guidare lo sviluppo del progetto architettonico in sintonia con la realizzazione dei bisogni e delle attese degli utenti degli spazi. Le attese profonde dell’essere umano possono trovare risposta in architettura, non in termini estetici ma ambientali. Continua a leggere il Position Paper.

*Guarda il video dell'evento e le foto su Flickr*

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September 8, 2017
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