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Trasformare gli spazi in un racconto

Data Centers of the future are here

I saperi artigianali ispirano il progetto L22
26/2/2019
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Il centro commerciale Porte dello Jonio era una struttura con diverse criticità – nell’immagine architettonica e nella sua visibilità, nell’offerta funzionale e di servizi, nel comfort microclimatico interno – ma ancora capace di attrarre un elevato numero di visitatori e di esprimere un buon potenziale: in ottima posizione rispetto al centro città e ben radicato nel territorio.

Il progetto è nasce dalla necessità di dare un forte e chiaro segnale di rigenerazione, di riattivarne le potenzialità con un nuovo concept in grado di riallineare il centro ai più “esigenti” standard commerciali e architettonici contemporanei.

L22 Retail ha interpretato il tema trasformando lo spazio in racconto, una narrazione “popolare” che parla del luogo, dei suoi talenti, delle sue vocazioni e della sua cultura materiale.

Così il concept ha le masserie tradizionali come indicazione linguistica, la manualità artigiana come ispirazione narrativa.

Vincitore di un concorso, il progetto gravita su un’area di 87.000 mq ed è composto di due parti: il restyling del centro commerciale esistente, un edificio di 30.000 mq, e un ampliamento con un nuovo volume di 10.000 mq accorpato al primo a formare un unico organismo architettonico, separato dalla viabilità carrabile da una fascia verde attrezzata. L’insieme è reso omogeneo in facciata da mascherature di verde rampicante e scandito da tre grandi nuovi portali che, con i loro volumi monumentali alleggeriti da alti varchi laterali a tutto sesto, sono elementi di forte visibilità immediatamente riconoscibili.

I tre portali, con l’emergenza in facciata della food court, segnano gli ingressi alle gallerie interne. Le gallerie hanno una struttura a rete allungata, con due assi lunghi paralleli alla facciata e quattro assi corti perpendicolari e corrispondenti agli ingressi del centro.

Al loro incrocio si aprono quattro piazze (denominate “cortili dei mestieri”) dedicate ai saperi artigianali del territorio tarantino: i vasai, i ceramisti, i pescatori, gli intrecciatori, omaggi declinati in forma di pattern grafici sulle lunette delle vetrine (lungo gli assi corti delle gallerie) e in libere composizioni di lampade a sospensione che richiamano gli intrecci di vimini, le ceramiche decorative di Grottaglie, la lavorazione della terracotta (le capase), le nasse dei pescatori.

Cortile degli Intrecciatori
Cortile dei Vasai

Gli assi lunghi delle gallerie sono invece caratterizzati dagli elementi tipici delle masserie pugliesi, con intonaco a grana grossa dai toni chiari, archi incrociati (che nella galleria dell’ipermercato, date le altezze diverse tra i due lati, diventano asimmetrici), volte e pergolati che fungono anche da ombreggiamento regolando l’intensità della luce naturale proveniente dalle vetrate di copertura sovrastanti: le coperture vetrate erano infatti una delle criticità del centro Auchan prima dell’intervento, troppo permeabili all’abbagliamento solare nonostante la gradevole sensazione di passeggiata “a cielo aperto” che sapevano offrire.

La crescente importanza della ristorazione nel retail dei centri commerciali ha portato a rimodularne lo spazio con un layout per circa 200 posti, flessibile in funzione del target, dei modi di utilizzo e dei tempi di permanenza in un ambiente, il “cortile dei ceramisti”, reso percettivamente caldo da un coronamento in doghe di legno.

Il progetto di light design – sia decorativo sia tecnico – completa il tutto con accurate combinazioni di fonti di luce (diretta, indiretta, a ottiche orientabili o wall-washer ecc.)
accuratamente assegnate ai diversi ambienti, interni ed esterni, per ottenere da ognuno rese ed effetti ottimali.

Cortile dei Ceramisti - Food Court

Insieme con il progetto architettonico, tutto il processo è stato implementato in ambiente BIM

Per il progetto Lombardini22 ha seguito anche tutte la parte impiantistica, elettrica e termotecnica. Confrontando e interpolando, fin dalle prime fasi progettuali e durante tutto lo sviluppo degli esecutivi, diversi scenari di simulazione per l’assorbimento energetico al fine di trovare, attraverso logiche di Business Intelligence, le soluzioni migliori sulla base di criteri oggettivi e valutarne i risultati. Un progetto dai contenuti umanisti e artigiani, quindi, ma scrutati e sviluppati con le lenti digitali del Building Information Modeling.

Sfoglia tutta la Gallery.

DI OGNUNO

Dal progetto DI OGNUNO (scopri di più sulla Reception di Ognuno), nato da un’iniziativa di HospitalityRiva in collaborazione con Lombardini22 con Village for all - V4A® Ospitalità Accessibile, nasce un documento digitale che accompagna in un viaggio nel mondo dell’ospitalità accessibile e della progettazione universale nel settore dell’accoglienza, alla ricerca di risposte e soluzioni per la creazione di spazi e servizi che rispondano alle esigenze DI OGNUNO.

Scopri l'Universal Design nell'ospitalità

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February 26, 2019
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February 26, 2019

Trasformare gli spazi in un racconto

Il centro commerciale Porte dello Jonio era una struttura con diverse criticità – nell’immagine architettonica e nella sua visibilità, nell’offerta funzionale e di servizi, nel comfort microclimatico interno – ma ancora capace di attrarre un elevato numero di visitatori e di esprimere un buon potenziale: in ottima posizione rispetto al centro città e ben radicato nel territorio.

Il progetto è nasce dalla necessità di dare un forte e chiaro segnale di rigenerazione, di riattivarne le potenzialità con un nuovo concept in grado di riallineare il centro ai più “esigenti” standard commerciali e architettonici contemporanei.

L22 Retail ha interpretato il tema trasformando lo spazio in racconto, una narrazione “popolare” che parla del luogo, dei suoi talenti, delle sue vocazioni e della sua cultura materiale.

Così il concept ha le masserie tradizionali come indicazione linguistica, la manualità artigiana come ispirazione narrativa.

Vincitore di un concorso, il progetto gravita su un’area di 87.000 mq ed è composto di due parti: il restyling del centro commerciale esistente, un edificio di 30.000 mq, e un ampliamento con un nuovo volume di 10.000 mq accorpato al primo a formare un unico organismo architettonico, separato dalla viabilità carrabile da una fascia verde attrezzata. L’insieme è reso omogeneo in facciata da mascherature di verde rampicante e scandito da tre grandi nuovi portali che, con i loro volumi monumentali alleggeriti da alti varchi laterali a tutto sesto, sono elementi di forte visibilità immediatamente riconoscibili.

I tre portali, con l’emergenza in facciata della food court, segnano gli ingressi alle gallerie interne. Le gallerie hanno una struttura a rete allungata, con due assi lunghi paralleli alla facciata e quattro assi corti perpendicolari e corrispondenti agli ingressi del centro.

Al loro incrocio si aprono quattro piazze (denominate “cortili dei mestieri”) dedicate ai saperi artigianali del territorio tarantino: i vasai, i ceramisti, i pescatori, gli intrecciatori, omaggi declinati in forma di pattern grafici sulle lunette delle vetrine (lungo gli assi corti delle gallerie) e in libere composizioni di lampade a sospensione che richiamano gli intrecci di vimini, le ceramiche decorative di Grottaglie, la lavorazione della terracotta (le capase), le nasse dei pescatori.

Cortile degli Intrecciatori
Cortile dei Vasai

Gli assi lunghi delle gallerie sono invece caratterizzati dagli elementi tipici delle masserie pugliesi, con intonaco a grana grossa dai toni chiari, archi incrociati (che nella galleria dell’ipermercato, date le altezze diverse tra i due lati, diventano asimmetrici), volte e pergolati che fungono anche da ombreggiamento regolando l’intensità della luce naturale proveniente dalle vetrate di copertura sovrastanti: le coperture vetrate erano infatti una delle criticità del centro Auchan prima dell’intervento, troppo permeabili all’abbagliamento solare nonostante la gradevole sensazione di passeggiata “a cielo aperto” che sapevano offrire.

La crescente importanza della ristorazione nel retail dei centri commerciali ha portato a rimodularne lo spazio con un layout per circa 200 posti, flessibile in funzione del target, dei modi di utilizzo e dei tempi di permanenza in un ambiente, il “cortile dei ceramisti”, reso percettivamente caldo da un coronamento in doghe di legno.

Il progetto di light design – sia decorativo sia tecnico – completa il tutto con accurate combinazioni di fonti di luce (diretta, indiretta, a ottiche orientabili o wall-washer ecc.)
accuratamente assegnate ai diversi ambienti, interni ed esterni, per ottenere da ognuno rese ed effetti ottimali.

Cortile dei Ceramisti - Food Court

Insieme con il progetto architettonico, tutto il processo è stato implementato in ambiente BIM

Per il progetto Lombardini22 ha seguito anche tutte la parte impiantistica, elettrica e termotecnica. Confrontando e interpolando, fin dalle prime fasi progettuali e durante tutto lo sviluppo degli esecutivi, diversi scenari di simulazione per l’assorbimento energetico al fine di trovare, attraverso logiche di Business Intelligence, le soluzioni migliori sulla base di criteri oggettivi e valutarne i risultati. Un progetto dai contenuti umanisti e artigiani, quindi, ma scrutati e sviluppati con le lenti digitali del Building Information Modeling.

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February 26, 2019
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