La comunità sotto casa
Data Centers of the future are here

Viviamo in un’epoca di transizione: ci sono cambiamenti e spostamenti su tutti i fronti.
Si muovono le persone, le idee, le tendenze, ma anche le foreste, i ghiacciai e le acque degli oceani. Siamo investiti della responsabilità di accorgerci di questi cambiamenti e agire, in qualche modo. Che sia contrastare o assecondare, spetta a noi il ruolo di “moderatori”, in quanto abitanti consapevoli e attivi di questo pianeta blu.
A questo proposito, nel 2015 i Paesi membri dell’ONU hanno sottoscritto un programma d’azione per persone, pianeta e prosperità: l’Agenda 2030. Si compone di 17 obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile, incentrati su un insieme di questioni importanti, come ad esempio la lotta alla povertà, l’eliminazione della fame e il contrasto al cambiamento climatico.
L’Agenda è basata su 5 concetti chiave (le 5 P – persone, pianeta, prosperità, pace, partnership) che hanno come scopo ultimo quello di trasformare il nostro mondo, partendo da gesti concreti e consapevoli. Nonostante si tratti di un programma stilato dalle alte cariche dei Paesi ONU, ognuno di noi, nel proprio piccolo, può (e deve) fare la propria parte per riuscire a raggiungere i 17 obiettivi.
Nella realtà che vivo quotidianamente è quasi automatico sentirsi responsabili soprattutto di alcuni di essi, come l’obiettivo 11. Il focus è trasformare i centri urbani in città sostenibili e ridurre l’inquinamento attraverso iniziative di rigenerazione e riqualificazione.

Ma cosa vuol dire veramente rendere le città più sostenibili?
Significa puntare a ridurre l’impatto ambientale tramite accorgimenti quali l’integrazione di fonti di energia rinnovabili, la gestione efficiente dei rifiuti, il potenziamento delle reti di distribuzione elettrica e la digitalizzazione delle reti idriche. Una conseguenza diretta di questo processo è che anche le comunità diventino sostenibili: ciò implica per tutti diventare parte integrante di un processo che mira allo sviluppo del luogo in cui si abita attraverso un ruolo attivo nella vita sociale.
Il nostro modo, tipico di Lombardini22, per raggiungere questo obiettivo (ma non solo questo!) è racchiuso in un’azione specifica: partire da noi – attenzione: non da un’organizzazione aziendale, ma dalle persone che ne fanno parte – e dal luogo che abitiamo. Abbiamo indetto un concorso di idee interno con l’obiettivo di riqualificare il parco Baden Powell antistante la nostra sede in via Lombardini 22. Rilevando tre esigenze specifiche: sicurezza, socialità e sostenibilità. Abbiamo cercato soluzioni progettuali innovative per rendere il parco accogliente, ospitale e funzionale.
Innescato il processo e l’entusiasmo al nostro interno, il passo successivo è stato aprire, contagiare, coinvolgere. Abbiamo allargato il cerchio di partecipazione a tutto il quartiere e alle istituzioni, tra cui il Municipio 6, tramite diverse iniziative di integrazione. Questo è il passaggio fondamentale: non vogliamo che sia un progetto di Lombardini22, ma che sia di tanti.
Oggi il progetto è di 15 enti PROFIT e NO-PROFIT – oltre al patrocinio di Save The Planet – e ha un nome che è una dichiarazione di appartenenza: SOTTOCASA.
Abbiamo capito che coinvolgere la comunità restituisce un senso di responsabilità e partecipazione che sfocia in appartenenza e radici solide, in disponibilità concreta e operativa per raggiungere gli obiettivi condivisi. Tante persone hanno detto la propria, hanno condiviso idee e pensieri per poter contribuire e sentire di avere una voce ascoltata e fondamentale, per un luogo che poi tutti avrebbero vissuto e sentito come casa.
SOTTOCASA è oggi un progetto di Community Investment con ownership diffusa, che ha un reale potenziale di generare un impatto sociale e ambientale positivo e misurabile. Abbracciando il processo del Community Holding, mira a uscire dalla tradizionale visione dello stakeholder, a favore di una visione in cui gli interessi sono di tutti e si costruiscono insieme. È l’attivazione di un processo che ha, nella sua fase primordiale, la condizione imprescindibile di coinvolgere tutta la comunità di un quartiere, in modo che si senta partecipe, protagonista e autrice del futuro del luogo in cui vive.
Lombardini22 ha sempre avuto un senso di comunità molto profondo e radicato nell’essenza stessa dell’azienda. Il nostro purpose lo dice chiaramente: sviluppare persone e territori. Essere presenti nella vita del nostro quartiere non solo tramite i servizi che offriamo, ma anche attraverso l’umanità e la eterogeneità che ci contraddistingue ed è insita in noi.
SOTTOCASA è un esempio di processo, un punto di partenza da cui attivare altri processi simili, in modo che anche altre realtà abbiano l’opportunità di fare lo stesso.
Progettare e costruire è il nostro lavoro, ma aiutare il territorio in cui abbiamo le nostre radici e viviamo la nostra essenza è un modo ulteriore per esprimere la nostra identità, quello che siamo e non solo quello che sappiamo fare.
DI OGNUNO
Dal progetto DI OGNUNO (scopri di più sulla Reception di Ognuno), nato da un’iniziativa di HospitalityRiva in collaborazione con Lombardini22 con Village for all - V4A® Ospitalità Accessibile, nasce un documento digitale che accompagna in un viaggio nel mondo dell’ospitalità accessibile e della progettazione universale nel settore dell’accoglienza, alla ricerca di risposte e soluzioni per la creazione di spazi e servizi che rispondano alle esigenze DI OGNUNO.
Scopri l'Universal Design nell'ospitalità
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