Impatto positivo
Data Centers of the future are here
Si fa presto a dire ESG. Soluzioni per contrastare la crisi climatica, transizione ecologica e impatto sul territorio e sulla qualità della vita.
Tutto molto bello, ma come si fa?
Noi siamo partiti da casa nostra. Crediamo che per individuare strategie efficaci per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici bisogna stimolare il pensiero e la creatività attraverso nuove forme di collaborazione; bisogna sperimentare, proporre e sporcarsi le mani.
Così è nato Lombardini22 Impact, il nostro percorso verso lo sviluppo di una comunità sostenibile, consapevole e positiva - a servizio di sicurezza stradale, mobilità dolce, taglio delle emissioni e sviluppo di socialità e aggregazione.
La prima tappa di questo percorso è stata il Concorso di idee di Impact che abbiamo lanciato al nostro interno per progettare l’area adiacente ai nostri spazi con tre obbiettivi principali:
1. Coinvolgere la comunità di quartiere e incentivare la socialità
2. Avvicinarci al raggiungimento delle emissioni nette zero, che vorremmo raggiungere entro il 2025
3. Rafforzare la sicurezza stradale incentivando la mobilità dolce
40 professionisti del nostro studio hanno messo in circolo competenze, entusiasmo, curiosità e fantasia, si sono confrontati e hanno lavorato con passione. Il risultato? 7 progetti, qui raccontati dai gruppi di lavoro che li hanno ideati.
E poi?
Il nostro percorso sta proseguendo a partire dal confronto con gli enti locali, e con l’obbiettivo di coinvolgere tutta la comunità di zona. I 7 gruppi stanno ora collaborando per allargare i progetti del concorso d’idee e coinvolgere il quartiere tramite tecniche partecipative. In questo modo, si svilupperà maggior consapevolezza non solo nello studio ma anche nella comunità, creando quindi una sintesi che sia innovativa, sostenibile e risponda ai bisogni del Municipio 6 in cui siamo inseriti.
IL CAMPO
Ottavia Messina, Gianmarco Cioni e Federica Longoni
Raccontateci il progetto in poche righe:
Il progetto, nel suo insieme, vuole proporsi come sistema sostenibile, riconoscibile ed educativo. Il punto di partenza è proprio la comunità di Lombardini22 che trova nuovi spazi in cui condividere i propri valori, in un senso di comunità più ampio.
Qual è l’aspetto più innovativo della vostra proposta?
L'integrazione funzionale tra spazio urbano, periurbano e rurale: gli spazi degli uffici diffusi, l'attenzione alla scelta dei materiali, lo spazio di decompressione anche sensoriale all'esterno, il focus sulla sicurezza dell'intera zona.
MANIFESTO SOSTENIBILE DEL PROGETTARE SOSTENIBILE SENZA L'ESIGENZA DI DIRE SOSTENIBILE
Ilaria Gottardi, Sara Al Haddad, Fabio Bianchini, Benedetta Cariati, Simona Di Costanzo, Nicolò Gerico
Raccontateci il vostro progetto:
Il nostro progetto vuole essere un Manifesto della progettazione sostenibile, composto da linee guida ed esempi applicativi concreti. Si è ritenuto importante che il progetto fosse riconoscibile dall’alto, in quanto lo strumento più utilizzato dalle persone per orientarsi nello spazio urbano sono le immagini satellitari. Da qui nasce l’idea di estrarre dal manifesto cinque semplici parole chiave, cinque azioni che tutti possano comprendere e mettere in atto con estrema facilità: LINK, MOVE, STAY, MAKE, PLAY. Queste vengono tradotte in simboli che corrono al di sopra del parco o a terra definendo delle aree tematiche sinergiche.
Che innovazione ha portato?
Il progetto propone agli utenti nuove attività interattive, che aiutano la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico, favoriscono un riuso delle risorse, e contribuiscono alla protezione e all’accrescimento della biodiversità degli ecosistemi.
FORESTOWN
Sebastiano Beni, Marco di Forenza, Cristiana Cristiano, Valentina Pellicorio, Livia Guerin, Lorenzo Casanova
Il vostro è il progetto vincitore del concorso! Ce lo raccontate?:
Forestown è un quadrato di foresta abitabile che nasce con una mission semplice e chiara. Bilanciare la produzione di CO2 dello staff di Lombardini22 generata dal trasferimento casa-ufficio. Un nuovo urban device, che insieme alla valorizzazione dell’adiacente porticato per mezzo del colore fluorescente, sarà capace di generare, proporre e innescare cambiamenti all’interno della comunità e della città di Milano.
“Contro il riscaldamento globale non esiste una tecnologia più efficiente ed economica degli alberi” (S. Mancuso)
Qual è stato l’elemento più innovativo che avete inserito?
Forestown è un polmone verde, rigoglioso e ricco di biodiversità, frutto della piantumazione di 200 esemplari vegetali autoctoni capaci di ricreare un ecosistema autonomo nella Mesopotamia milanese. Una piccola Foresta per Milano. Un grande impatto per Lombardini22.
BUILD (Y)OUR SPACE
Dario D’Alterio, Lorenzo Pinna, Lorenzo Cavallero, Caterina Angelozzi, Laura Andreozzi, Silvia Fasano, Vittoria Luppi, Sonia di Blasio
Descriveteci il progetto:
La condivisione dello spazio pubblico, l’arte come strumento di comunicazione ed educazione, la fruibilità e l’accessibilità dei percorsi da parte di tutti gli utilizzatori: questi sono i valori chiave che hanno guidato il progetto BUILD (Y)OUR SPACE. L’obiettivo prefissato è stato quello di rendere uno spazio di tutti uno spazio per tutti, perseguendo un’ottica di sostenibilità ambientale ed energetica anche nel progetto di un’area di verde urbano piccola ma ‘virtuosa’, che possa diventare un esempio positivo e attrattivo di progettazione sostenibile e uno strumento di sensibilizzazione per la comunità che lo vive.
Qual è stato l’aspetto più innovativo o particolare del vostro progetto?
Particolare attenzione è stata posta ai criteri della tassonomia, nello specifico al tema del recupero delle acque meteoriche, alla scelta di materiali considerando il ciclo di vita e l’approvvigionamento, alla produzione di energia ed alla creazione di spazi per il lavoro puntuali inseriti nel verde.
UNLESS
Giulia Curto, Giulia Lorini, Jacopo D’Este, Margherita Taboga, Viola Cambié, Fabio Lupo, Federica Sanchez, Ashwanth Ramkumar, Luca Rudelli, Andrea Cacaci, Stephanie Sironi, Maria Giovanna Manfredi
Poche righe per descriverci il progetto:
Inutile parlare di crisi climatica, è evidente. Ma forse quello che è meno scontato è l’impatto che ciascuno di noi può avere anche solo con un piccolo gesto. Da questa convinzione nasce il progetto UNLESS, everyone is involved: il sogno di un luogo generato da persone che fanno parte della nostra comunità e del quartiere e che condividono la responsabilità di uno spazio, dalla creazione alla cura. I tre elementi su cui ci siamo concentrati sono la strada, con interventi di riduzione della velocità e inserimento di mobilità dolce, la galleria, attrezzata con postazioni di lavoro a energia green e spazi per la socialità, e il parco, spazio di rigenerazione e benessere, ma anche risposta attiva ai cambiamenti climatici e alla crisi ecologica.
L'aspetto più innovativo?
Sicuramente uno degli aspetti più innovativi è stato inserire la socialità come elemento progettuale, attraverso l’abbraccio, un luogo per stare insieme e ricordare chi non c’è più, e la gradonata, per i momenti di aggregazione della nostra community e del quartiere.
BELLI DENTRO VERDI FUORI
Francesco Capacchione
Ci descrivi il progetto che hai presentato al concorso?
Si tratta di un progetto di riqualificazione con focus sulla preservazione e conservazione dell’esistente. Prevede la creazione di un completo ecosistema, grazie alla realizzazione di un bacino d’acqua artificiale circondato da una giovane foresta. E poi nuove attrezzature smart per fare sport all’aperto e aumentare la socialità, alimentate da un’installazione di pannelli fotovoltaici. Infine ho previsto nuovi parcheggi dedicati a moto/bicilette e un nuovo passaggio pedonale per l’attraversamento di via Lombardini.
Qual è l’aspetto più innovativo o curioso del progetto?
L’intervento è strettamente limitato alle aree che necessitano di reale cambiamento perché danneggiate e/o non funzionali. Inoltre prevede l’aumento delle superfici permeabili e la diminuzione di pavimentazioni cementificate.
L22 PERIODICO - ATTRAVERSO IL VUOTO
Giacomo Rapaccini, Giorgia Marigo, Benedetta Bardelli, Caterina Sforza
Potete descriverci il progetto?:
La proposta nasce per dare una risposta alla necessità di recuperare un vuoto urbano trasformandolo in un luogo pulsante di vita e innovazione attraverso l’architettura, nel rispetto di ciò che è oggi e della sua storia. Attraversare il vuoto è l’obiettivo; recuperare e potenziare le risorse esistenti, sia naturali che antropiche, è lo strumento. Il risultato del progetto di riconversione è l’inserimento dell’area in un sistema consolidato, creando un luogo sicuro dedicato all’apprendimento, alla cura e alla condivisione. Prendersi cura della natura è un rapporto biunivoco: attraverso alcuni mirati interventi basati sulla natura (NBS) è possibile recuperare un luogo e dotarlo di servizi ecosistemici, per l’uomo e non solo.
In che modo si è trattato di un progetto innovativo?
Sicuramente nell’approccio: osservare prima di agire, potenziare gli ecosistemi esistenti ed implementare solo dove necessario, senza imposizioni, ma attraverso l’ascolto e il coinvolgimento delle comunità locali come realtà attive. Recuperare elementi antropici e dotarli di un nuovo ciclo di vita (come il cordolo in calcestruzzo, che da elemento che divide diventa occasione di scambio trasformandosi in una lunga panchina sociale). Il design espressivo delle RASTRE22IERE, le nostre rastrelliere personalizzate, porta un messaggio di espansione e impegno verso la comunità locale da parte di Lombardini22.
DI OGNUNO
Dal progetto DI OGNUNO (scopri di più sulla Reception di Ognuno), nato da un’iniziativa di HospitalityRiva in collaborazione con Lombardini22 con Village for all - V4A® Ospitalità Accessibile, nasce un documento digitale che accompagna in un viaggio nel mondo dell’ospitalità accessibile e della progettazione universale nel settore dell’accoglienza, alla ricerca di risposte e soluzioni per la creazione di spazi e servizi che rispondano alle esigenze DI OGNUNO.
Scopri l'Universal Design nell'ospitalità
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