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Il Retail che crea valore

Nuovi format in città
24/5/2017
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È un dato di fatto che il Retail sia divenuto nel corso degli anni un vero e proprio hub sociale, teatro di esperienze e d’incontri che muovono da bisogni sempre più sofisticati. Luogo talvolta riconducibile a un centro commerciale, talvolta a un outlet cittadino diffuso, il Retail è comunque una destinazione in cui vivere situazioni che vanno ben oltre la pura necessità di acquisto di beni e servizi.

Ma quali sono le macrotendenze in atto? E in quale misura il mondo della progettazione può contribuire a sviluppare concept che accrescano l’accoglienza e il comfort di questi luoghi?

Aggiungere valore” nel Retail è un tema da intendere in modo esteso, trasversale, posizionando il concetto di valore in un quadro integrato, una “big picture” (o greater picture) che sposti la disciplina in un contesto più ampio: ascolto di competenze diverse, laterali (sociologia, antropologia, neuroscienze) e anche non specialistiche come somma di elementi che interagiscono tra loro e stimolano un continuo aggiornamento. Valore, anche, da non limitare all’ottica economicista, ma da allargare a connotazioni civili, sociali, culturali e urbane in senso lato per avvicinare gli user offrendo loro servizi sempre più ampi e in modo coerente.
In che modo?

Interpretando e progettando il retail come driver della rigenerazione urbana: sempre più al centro di quei processi di riqualificazione per cui la città diventa Outlet Village e il commercio l’elemento di rivitalizzazione di intere aree metropolitane. O attraverso il retail rigenerato, ovvero i nuovi format di ampliamento, ristrutturazione e riconfigurazione. I nuovi centri commerciali sono spesso contraddistinti da un aumento della componente ristorazione, della food experience, del leisure, dell’active entertainment.

Sempre più complessi e differenziati, i centri commerciali moltiplicano le loro forme di attrazione anche per contrastare il commercio elettronico e rivitalizzare il valore dell’esperienza e della presenza fisica, corporea, all’interno degli shopping mall.

In conclusione si tratta di guardare in prospettiva, senza esporre solo competenze consolidate, ma ponendosi la domanda: come aggiungere competenze nuove?


*nella foto in alto: sketch di Adolfo Suarez per il centro commerciale Unicoop Firenze Fucecchio

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May 24, 2017
Redazionale
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May 24, 2017

Il Retail che crea valore

È un dato di fatto che il Retail sia divenuto nel corso degli anni un vero e proprio hub sociale, teatro di esperienze e d’incontri che muovono da bisogni sempre più sofisticati. Luogo talvolta riconducibile a un centro commerciale, talvolta a un outlet cittadino diffuso, il Retail è comunque una destinazione in cui vivere situazioni che vanno ben oltre la pura necessità di acquisto di beni e servizi.
È un dato di fatto che il Retail sia divenuto nel corso degli anni un vero e proprio hub sociale, teatro di esperienze e d’incontri che muovono da bisogni sempre più sofisticati. Luogo talvolta riconducibile a un centro commerciale, talvolta a un outlet cittadino diffuso, il Retail è comunque una destinazione in cui vivere situazioni che vanno ben oltre la pura necessità di acquisto di beni e servizi.

È un dato di fatto che il Retail sia divenuto nel corso degli anni un vero e proprio hub sociale, teatro di esperienze e d’incontri che muovono da bisogni sempre più sofisticati. Luogo talvolta riconducibile a un centro commerciale, talvolta a un outlet cittadino diffuso, il Retail è comunque una destinazione in cui vivere situazioni che vanno ben oltre la pura necessità di acquisto di beni e servizi.

Ma quali sono le macrotendenze in atto? E in quale misura il mondo della progettazione può contribuire a sviluppare concept che accrescano l’accoglienza e il comfort di questi luoghi?

Aggiungere valore” nel Retail è un tema da intendere in modo esteso, trasversale, posizionando il concetto di valore in un quadro integrato, una “big picture” (o greater picture) che sposti la disciplina in un contesto più ampio: ascolto di competenze diverse, laterali (sociologia, antropologia, neuroscienze) e anche non specialistiche come somma di elementi che interagiscono tra loro e stimolano un continuo aggiornamento. Valore, anche, da non limitare all’ottica economicista, ma da allargare a connotazioni civili, sociali, culturali e urbane in senso lato per avvicinare gli user offrendo loro servizi sempre più ampi e in modo coerente.
In che modo?

Interpretando e progettando il retail come driver della rigenerazione urbana: sempre più al centro di quei processi di riqualificazione per cui la città diventa Outlet Village e il commercio l’elemento di rivitalizzazione di intere aree metropolitane. O attraverso il retail rigenerato, ovvero i nuovi format di ampliamento, ristrutturazione e riconfigurazione. I nuovi centri commerciali sono spesso contraddistinti da un aumento della componente ristorazione, della food experience, del leisure, dell’active entertainment.

Sempre più complessi e differenziati, i centri commerciali moltiplicano le loro forme di attrazione anche per contrastare il commercio elettronico e rivitalizzare il valore dell’esperienza e della presenza fisica, corporea, all’interno degli shopping mall.

In conclusione si tratta di guardare in prospettiva, senza esporre solo competenze consolidate, ma ponendosi la domanda: come aggiungere competenze nuove?


*nella foto in alto: sketch di Adolfo Suarez per il centro commerciale Unicoop Firenze Fucecchio

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May 24, 2017
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La comunicazione è sempre intesa come veicolo per diffondere valori, progetti e idee. Creatività e management devono coesistere, non c'è alternativa.