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Il linguaggio dei segni

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Il cantiere come luogo di umanità
3/1/2023
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È possibile paragonare un cantiere a un’impresa? Come capirsi in un microcosmo come quello del cantiere? Tante diverse nazionalità e professionalità sono impegnate ogni volta a costruire un rapporto basato sulla competenza e sulla fiducia reciproca, con l’obiettivo comune di realizzare edifici, ponti, strade. Come risolvere le inevitabili difficoltà di comunicazione? Esiste un linguaggio dei segni universale per portare a casa il risultato desiderato da tutti gli attori della filiera?

Energie e risorse sono incanalate e organizzate da figure apicali, fondamentali per la gestione, l’armonia lavorativa e, da ultimo, la soddisfazione del cliente.

C’è bisogno di un fluido sistema di comunicazione prima e durante il cantiere.

Gli attori coinvolti in un intervento immobiliare – sviluppatore, general contractor, aziende, subappaltatori, broker – devono remare tutti nella stessa direzione. Altrimenti il rischio è di ottenere un risultato finale come un telefono senza fili che giunge al cliente solo vagamente somigliante all’idea iniziale.

La catena decisionale delle responsabilità, ristretta a poche figure, dà invece la necessaria garanzia di qualità e di conformità agli obiettivi del progetto iniziale. Il tema della responsabilità non significa attribuire colpe o cercare colpevoli, significa lavorare per migliorare.

La sfida è creare un modello in cui la responsabilità è diffusa sull’intero progetto.

Occorre identificare un modello in cui sicuramente c’è una responsabilità a monte e un management a valle di tutto il percorso nei confronti del cliente.

La competenza progettuale, meglio ancora se messa in campo in cantiere, è ancora più vitale in ambito impiantistico in cui la filiera dei subappalti assume spesso dimensioni difficili da gestire.

Il vero collettore della comunicazione è il Project Manager, il responsabile di progetto. Ben prima dell’avvio del cantiere, in un’ottica di progettazione integrata, guida il team di progetto verso l’obiettivo che intende perseguire il cliente, intercettando l’interesse dell’investitore e parlando la stessa lingua dei professionisti. In sostanza è il traduttore del progetto, che si interfaccia quotidianamente anche con le imprese di costruzione e le pubbliche amministrazioni. Senza dimenticare che tutto ciò deve essere svolto assicurando il rispetto dei costi, dei tempi e della qualità del progetto.

E il Construction Manager? È il tecnico che si occupa di supervisionare le attività di costruzione nei cantieri, gestendo i rapporti tra i subcontractor e i fornitori ai quali viene affidata l’esecuzione dei lavori. Tra i suoi compiti vi è la selezione della forza lavoro che verrà impegnata nel progetto e il monitoraggio delle commesse che dovranno portare a compimento l’opera nel rispetto dei tempi e dei costi stabiliti in sede di progetto. Il suo servizio di consulenza adotta un approccio sistemico di tipo manageriale finalizzato al controllo e al coordinamento del processo di costruzione.

La gestione della complessità è una sfida molto profonda del nostro processo produttivo, toccando tutti gli ambiti di progetto compresi le pratiche edilizie, i computi, il rispetto delle norme antincendio e di sicurezza. Una possibile risposta è la strada del Design & Build, approccio integrato alla gestione del progetto in cui è responsabile un unico soggetto. il modello è apprezzato perché semplifica le procedure e dà maggiori garanzie sul rispetto di tempi e budget definiti dal cliente, tra l’altro sgravato da compiti di coordinamento. Il fatto di avere un unico interlocutore, punto di riferimento e soggetto responsabile – esperto, preciso, affidabile – rappresenta, per un’azienda cliente, un significativo risparmio in termini di tempo – di progettazione, sviluppo, realizzazione – e uno strumento importante di controllo.

Chi si occupa di project management sa bene che il successo di un progetto non può misurarsi solo nel rispetto di tempi e costi.

I progetti sono fatti da e per le persone e capirne i bisogni, le aspettative, le ansie e le paure, è e sarà sempre determinante per il successo di ogni progetto.

DI OGNUNO

Dal progetto DI OGNUNO (scopri di più sulla Reception di Ognuno), nato da un’iniziativa di HospitalityRiva in collaborazione con Lombardini22 con Village for all - V4A® Ospitalità Accessibile, nasce un documento digitale che accompagna in un viaggio nel mondo dell’ospitalità accessibile e della progettazione universale nel settore dell’accoglienza, alla ricerca di risposte e soluzioni per la creazione di spazi e servizi che rispondano alle esigenze DI OGNUNO.

Scopri l'Universal Design nell'ospitalità

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January 3, 2023
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January 3, 2023

Il linguaggio dei segni

È possibile paragonare un cantiere a un’impresa? Come capirsi in un microcosmo come quello del cantiere? Tante diverse nazionalità e professionalità sono impegnate ogni volta a costruire un rapporto basato sulla competenza e sulla fiducia reciproca, con l’obiettivo comune di realizzare edifici, ponti, strade. Come risolvere le inevitabili difficoltà di comunicazione? Esiste un linguaggio dei segni universale per portare a casa il risultato desiderato da tutti gli attori della filiera?

Energie e risorse sono incanalate e organizzate da figure apicali, fondamentali per la gestione, l’armonia lavorativa e, da ultimo, la soddisfazione del cliente.

C’è bisogno di un fluido sistema di comunicazione prima e durante il cantiere.

Gli attori coinvolti in un intervento immobiliare – sviluppatore, general contractor, aziende, subappaltatori, broker – devono remare tutti nella stessa direzione. Altrimenti il rischio è di ottenere un risultato finale come un telefono senza fili che giunge al cliente solo vagamente somigliante all’idea iniziale.

La catena decisionale delle responsabilità, ristretta a poche figure, dà invece la necessaria garanzia di qualità e di conformità agli obiettivi del progetto iniziale. Il tema della responsabilità non significa attribuire colpe o cercare colpevoli, significa lavorare per migliorare.

La sfida è creare un modello in cui la responsabilità è diffusa sull’intero progetto.

Occorre identificare un modello in cui sicuramente c’è una responsabilità a monte e un management a valle di tutto il percorso nei confronti del cliente.

La competenza progettuale, meglio ancora se messa in campo in cantiere, è ancora più vitale in ambito impiantistico in cui la filiera dei subappalti assume spesso dimensioni difficili da gestire.

Il vero collettore della comunicazione è il Project Manager, il responsabile di progetto. Ben prima dell’avvio del cantiere, in un’ottica di progettazione integrata, guida il team di progetto verso l’obiettivo che intende perseguire il cliente, intercettando l’interesse dell’investitore e parlando la stessa lingua dei professionisti. In sostanza è il traduttore del progetto, che si interfaccia quotidianamente anche con le imprese di costruzione e le pubbliche amministrazioni. Senza dimenticare che tutto ciò deve essere svolto assicurando il rispetto dei costi, dei tempi e della qualità del progetto.

E il Construction Manager? È il tecnico che si occupa di supervisionare le attività di costruzione nei cantieri, gestendo i rapporti tra i subcontractor e i fornitori ai quali viene affidata l’esecuzione dei lavori. Tra i suoi compiti vi è la selezione della forza lavoro che verrà impegnata nel progetto e il monitoraggio delle commesse che dovranno portare a compimento l’opera nel rispetto dei tempi e dei costi stabiliti in sede di progetto. Il suo servizio di consulenza adotta un approccio sistemico di tipo manageriale finalizzato al controllo e al coordinamento del processo di costruzione.

La gestione della complessità è una sfida molto profonda del nostro processo produttivo, toccando tutti gli ambiti di progetto compresi le pratiche edilizie, i computi, il rispetto delle norme antincendio e di sicurezza. Una possibile risposta è la strada del Design & Build, approccio integrato alla gestione del progetto in cui è responsabile un unico soggetto. il modello è apprezzato perché semplifica le procedure e dà maggiori garanzie sul rispetto di tempi e budget definiti dal cliente, tra l’altro sgravato da compiti di coordinamento. Il fatto di avere un unico interlocutore, punto di riferimento e soggetto responsabile – esperto, preciso, affidabile – rappresenta, per un’azienda cliente, un significativo risparmio in termini di tempo – di progettazione, sviluppo, realizzazione – e uno strumento importante di controllo.

Chi si occupa di project management sa bene che il successo di un progetto non può misurarsi solo nel rispetto di tempi e costi.

I progetti sono fatti da e per le persone e capirne i bisogni, le aspettative, le ansie e le paure, è e sarà sempre determinante per il successo di ogni progetto.

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January 3, 2023
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