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Antonio Damasio presenta le relazioni tra spazio, sentimenti, gesti e pensiero
17/11/2022
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Paolo Facchini, Igor Rebosio
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Il 24 novembre alle 18.00 Lombardini22 ospita il neuroscienziato di fama internazionale Antonio Damasio che presenterà in diretta streaming dalla California la sua ultima pubblicazione, il libro Sentire e Conoscere, per indagare le relazioni esistenti tra spazio, sentimenti, gesti e pensiero. Presenta l'evento Franco Guidi.

Riuscire ad abbracciare questa complessità è cruciale durante la progettazione per realizzare spazi capaci di accogliere le fragilità umane nelle molteplici manifestazioni quotidiane, e per non ridurre la progettazione stessa a mero servizio tecnocratico di gestione della materia costruita.

Dal 2014 Lombardini22 studia il tema delle neuroscienze applicate al campo dell’architettura con l’obiettivo di riportare l’uomo al centro del progetto architettonico. A questo percorso si sono aggiunte negli anni molteplici iniziative, come l’investimento nella ricerca scientifica con partner di altissimo livello. In primis la collaborazione con l’Istituto di Neuroscienze del CNR (sede di Parma), recentemente riconosciuta grazie alla pubblicazione su Scientific Reports – Springer Nature, del paper che illustra i risultati del progetto di ricerca NuArch, che dal 2019 indaga gli aspetti più complessi della relazione tra forma dello spazio e rappresentazioni cerebrali corporee e affettive.

“Nell’ultimo trimestre la pubblicazione su Scientific Reports e il privilegio di ospitare Antonio Damasio sono per noi motivo di orgoglio. Due riconoscimenti dell’approccio scientifico che dal 2014 ci caratterizza nello studio della relazione tra architettura e neuroscienza” - conferma Franco Guidi AD Lombardini22 – “Damasio ci aiuterà a riflettere su particolari relazioni a cui guardiamo con interesse: la relazione tra fragilità, umanità e corpo, con il progressivo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale; la relazione tra spazio, corpo, memoria, simboli e coscienza.”

Come spiega Davide Ruzzon, professore allo Iuav di Venezia e referente scientifico

“Antonio Damasio nel suo ultimo libro ‘Sentire e Conoscere’ ritorna su uno dei temi a lui più cari, ovvero la coscienza. La genesi di questa speciale consapevolezza, che nella sua forma più complessa distingue l’uomo da tutti gli esseri del mondo animale, è cruciale per sentire e conoscere la nostra umanità. È il corpo, infatti, ad essere il palcoscenico che mette in scena la nascita della coscienza: sono suoi gli umori affiorati alla mente, prima in forma di stati d’animo, ad essersi coagulati poi in pensiero cognitivo.”

Il movimento del corpo nello spazio infatti è da sempre essenziale su questo versante. I suoi gesti e cinematismi hanno plasmato gli stessi umori, e con questi gli stati di coscienza. Lo spazio ha non solo accompagnato ma anche prodotto queste trasformazioni, consegnando all’architettura naturale prima, e a quella artificiale poi, un ruolo chiave nella produzione della coscienza stessa. Questi stessi umori, ovvero le emozioni di fondo che il corpo produce nel corso delle azioni, sono quel sofisticatissimo intreccio di segnali interni che fissano il limite della potenza che l’intelligenza artificiale può dispiegare per riuscire a prevedere, e a calcolare in anticipo, il comportamento dell’uomo. È paradossalmente la fragilità ad essere la forza dell’essere umano. L‘inevitabile fatiscenza della fisiologia umana disegna, insieme alla straordinaria ricchezza di sensori che compongono il nostro organismo, un universo incalcolabile e quindi imprevedibile. Nessun algoritmo, o modello computazionale, potrà mai eguagliare la profondità di questa costellazione troppo umana.

Le ragioni per ospitare all’interno di uno studio di progettazione la presentazione dell’ultimo lavoro di Antonio Damasio risiedono in questo crocevia tra spazio, sentimenti, gesti e pensiero.

Non solo, il progetto di uno spazio adeguato ad accogliere questa splendida fragilità umana, nelle sue molteplici manifestazioni quotidiane, deve riuscire ad abbracciare questa complessità, per non rimanere solo e semplicemente un servizio tecnocratico di gestione della materia costruita.

Serve un colpo d’ala per portare il costruito nella dimensione poetica, in un percorso che attraverso le emozioni, e le loro forme simboliche, doni agli edifici le forme solide di un’intelligenza emotiva profondamente radicata nell’esistenza degli uomini.

DI OGNUNO

Dal progetto DI OGNUNO (scopri di più sulla Reception di Ognuno), nato da un’iniziativa di HospitalityRiva in collaborazione con Lombardini22 con Village for all - V4A® Ospitalità Accessibile, nasce un documento digitale che accompagna in un viaggio nel mondo dell’ospitalità accessibile e della progettazione universale nel settore dell’accoglienza, alla ricerca di risposte e soluzioni per la creazione di spazi e servizi che rispondano alle esigenze DI OGNUNO.

Scopri l'Universal Design nell'ospitalità

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November 17, 2022
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Sentire e Conoscere

Il 24 novembre alle 18.00 Lombardini22 ospita il neuroscienziato di fama internazionale Antonio Damasio che presenterà in diretta streaming dalla California la sua ultima pubblicazione, il libro Sentire e Conoscere, per indagare le relazioni esistenti tra spazio, sentimenti, gesti e pensiero. Presenta l'evento Franco Guidi.

Riuscire ad abbracciare questa complessità è cruciale durante la progettazione per realizzare spazi capaci di accogliere le fragilità umane nelle molteplici manifestazioni quotidiane, e per non ridurre la progettazione stessa a mero servizio tecnocratico di gestione della materia costruita.

Dal 2014 Lombardini22 studia il tema delle neuroscienze applicate al campo dell’architettura con l’obiettivo di riportare l’uomo al centro del progetto architettonico. A questo percorso si sono aggiunte negli anni molteplici iniziative, come l’investimento nella ricerca scientifica con partner di altissimo livello. In primis la collaborazione con l’Istituto di Neuroscienze del CNR (sede di Parma), recentemente riconosciuta grazie alla pubblicazione su Scientific Reports – Springer Nature, del paper che illustra i risultati del progetto di ricerca NuArch, che dal 2019 indaga gli aspetti più complessi della relazione tra forma dello spazio e rappresentazioni cerebrali corporee e affettive.

“Nell’ultimo trimestre la pubblicazione su Scientific Reports e il privilegio di ospitare Antonio Damasio sono per noi motivo di orgoglio. Due riconoscimenti dell’approccio scientifico che dal 2014 ci caratterizza nello studio della relazione tra architettura e neuroscienza” - conferma Franco Guidi AD Lombardini22 – “Damasio ci aiuterà a riflettere su particolari relazioni a cui guardiamo con interesse: la relazione tra fragilità, umanità e corpo, con il progressivo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale; la relazione tra spazio, corpo, memoria, simboli e coscienza.”

Come spiega Davide Ruzzon, professore allo Iuav di Venezia e referente scientifico

“Antonio Damasio nel suo ultimo libro ‘Sentire e Conoscere’ ritorna su uno dei temi a lui più cari, ovvero la coscienza. La genesi di questa speciale consapevolezza, che nella sua forma più complessa distingue l’uomo da tutti gli esseri del mondo animale, è cruciale per sentire e conoscere la nostra umanità. È il corpo, infatti, ad essere il palcoscenico che mette in scena la nascita della coscienza: sono suoi gli umori affiorati alla mente, prima in forma di stati d’animo, ad essersi coagulati poi in pensiero cognitivo.”

Il movimento del corpo nello spazio infatti è da sempre essenziale su questo versante. I suoi gesti e cinematismi hanno plasmato gli stessi umori, e con questi gli stati di coscienza. Lo spazio ha non solo accompagnato ma anche prodotto queste trasformazioni, consegnando all’architettura naturale prima, e a quella artificiale poi, un ruolo chiave nella produzione della coscienza stessa. Questi stessi umori, ovvero le emozioni di fondo che il corpo produce nel corso delle azioni, sono quel sofisticatissimo intreccio di segnali interni che fissano il limite della potenza che l’intelligenza artificiale può dispiegare per riuscire a prevedere, e a calcolare in anticipo, il comportamento dell’uomo. È paradossalmente la fragilità ad essere la forza dell’essere umano. L‘inevitabile fatiscenza della fisiologia umana disegna, insieme alla straordinaria ricchezza di sensori che compongono il nostro organismo, un universo incalcolabile e quindi imprevedibile. Nessun algoritmo, o modello computazionale, potrà mai eguagliare la profondità di questa costellazione troppo umana.

Le ragioni per ospitare all’interno di uno studio di progettazione la presentazione dell’ultimo lavoro di Antonio Damasio risiedono in questo crocevia tra spazio, sentimenti, gesti e pensiero.

Non solo, il progetto di uno spazio adeguato ad accogliere questa splendida fragilità umana, nelle sue molteplici manifestazioni quotidiane, deve riuscire ad abbracciare questa complessità, per non rimanere solo e semplicemente un servizio tecnocratico di gestione della materia costruita.

Serve un colpo d’ala per portare il costruito nella dimensione poetica, in un percorso che attraverso le emozioni, e le loro forme simboliche, doni agli edifici le forme solide di un’intelligenza emotiva profondamente radicata nell’esistenza degli uomini.

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