Reinventing ground floor
Data Centers of the future are here
Il periodo di pandemia ha sicuramente aperto nuove prospettive anche nel mondo dell'hospitality. L’evoluzione del concetto di viaggio, da opportunità di consumo a desiderio di esperienza intima e tailor-made, e la nuova flessibilità garantita a molti lavoratori sono solo alcuni dei fattori che aprono nuovi scenari per la progettazione di lobby e di quelli che una volta erano considerati semplici spazi di passaggio.
Questo è uno dei tanti temi sviluppati durante ITHIC – Italian Hospitality Investment Conference, conferenza internazionale dedicata agli investimenti e al real estate nel settore dell’ospitalità in Italia, svoltasi a Rimini l'11 e 12 ottobre 2021.
Paolo Facchini ne è stato protagonista: insieme a Mattias Innocenti (Director Development - Southern Europe di Accor), Andrea Tota (Head of Real Estate Italy di The Student Hotel) e Chiara Caberlon, architetto responsabile dello studio CaberlonCaroppi ha partecipato al panel Reinventing ground floor: opportunities of the post-Covid19, moderato da Nicola Delvecchio di Teamwork.
Gli hotel si propongono e vengono progettati ora come luoghi dinamici, polivalenti, flessibili che vivono di una fortunata contaminazione tra diverse forme di ospitalità.
Ambienti statici negli hotel come le hall, le sale colazioni, le meeting room cambiano e diventano spazi contemporanei come aree gioco per grandi e piccoli, biblioteche, pop up shop, concierge di vicinato: gli spazi in generale si fanno più informali e aperti al cambiamento e fruibili da diversi target.
In parallelo si tende a valorizzare le aree esterne e portare l’esterno negli interni con una diffusa presenza di verde.
L’ibridazione delle aree pubbliche dell’hotel li rende luoghi per socializzare, divertirsi e lavorare.
È emerso un dato particolarmente significativo: per il gruppo Accor il 60 per cento dei ricavi è ottenuto con le camere e il 40 per cento con altri servizi: food&beverage e spazi di lavoro. Un dato che evidenzia l'importanza degli spazi pubblici per la vita della città e per le persone che vi ci abitano, non solo per turisti e viaggiatori.
Una delle tendenze riconosciute da tutti i partecipanti della conferenza è quella di una sempre maggiore integrazione tra workplace e hospitality. La tendenza, presente anche negli pre-Covid, ora è ulteriormente cresciuta, per chi viaggia per lavoro e per chi lavora in smart working. Il cosiddetto ‘hotel ibrido’ può soddisfare il fabbisogno di uffici per pochi giorni o addirittura per poche ore, entrando in un mercato la cui offerta è molto limitata, a fronte di una domanda in forte crescita.
Tra i requisiti fondamentali anche la versatilità nella configurazione degli arredi e degli spazi della camera d’albergo, in modo che sia possibile trasformarla velocemente in un ufficio, anche in modo permanente come sottolineato da Mattias Innocenti.
Conclusione condivisa è che gli hotel sono tasselli importanti di un nuovo modo di immaginare città più vivibili, creative, inclusive.
DI OGNUNO
Dal progetto DI OGNUNO (scopri di più sulla Reception di Ognuno), nato da un’iniziativa di HospitalityRiva in collaborazione con Lombardini22 con Village for all - V4A® Ospitalità Accessibile, nasce un documento digitale che accompagna in un viaggio nel mondo dell’ospitalità accessibile e della progettazione universale nel settore dell’accoglienza, alla ricerca di risposte e soluzioni per la creazione di spazi e servizi che rispondano alle esigenze DI OGNUNO.
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