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Lombardini22 per il liceo Banzi di Lecce. Il racconto di Federica Sanchez e Ashwanth Ramkumar

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17/2/2022
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Federica Sanchez e Ashwanth Ramkumar raccontano le prime fasi di un progetto entusiasmante in cui convergono professionalità e passioni. Il processo in corso e il risultato finale comporranno un piccolo e significativo frammento di un mondo migliore.

Il liceo scientifico Banzi di Lecce ha intrapreso da tempo un radicale percorso di cambiamento. Lungimiranza, attenzione, apertura sono le parole chiave di una revisione complessiva che guarda al futuro con forza e ottimismo.

L’obiettivo del progetto di Lombardini22 è quello di promuovere un rinnovato senso di comunità e di coesione sociale, attraverso una nuova visione del liceo, che potrà diventare un importante centro civico di supporto agli studenti, ma anche all’intero quartiere.

Il punto di partenza condiviso è quello di investire nel senso di responsabilità e di autonomia dei ragazzi.

Il primo traguardo è stato quello di condividere una visione comune degli ambienti scolastici. Partendo dagli studi di Lombardini22 e dalle competenze progettuali di Lombardini22, incrociate con i bisogni di tutti gli stakeholder del liceo, si è pensato di immaginare una scuola pienamente in linea con standard molto alti di qualità degli spazi.

1

Il progetto per il liceo Banzi vi dà modo di lavorare e sperimentare su obiettivi molto vicini alle vostre competenze e passioni. Raccontate qualcosa di voi.

Federica Sanchez: Mi sono laureata in Architettura presso il Politecnico di Milano e in Landscape Architecture presso la Technische Universiteit Delft, Olanda. Successivamente ho lavorato in Giappone, Paesi Bassi e Italia, collaborando a diversi progetti come installazioni artistiche, scuole e ospedali. Nel 2020 ho conseguito il master NAAD – Neuroscience Applied to Architectural Design – presso lo IUAV di Venezia con la tesi From neuroscientific framework to architectural design: a new concept for workplaces, dove ho conosciuto Ashwanth Ramkumar con cui sto condividendo l’iter di questo progetto. I miei interessi convergono con il mio lavoro: si concentrano nell’intersezione tra arti e scienze, neuroestetica e le applicazioni in architettura e design.

Ashwanth Ramkumar: Mi sono laureato in Architettura presso la School Planning and Architecture (SPA) di Mysore in India nel 2017. Da quel momento e fino al 2019 ho lavorato presso lo studio Interweave a Gangtok nello stato di Sikkim. In quel periodo ho lavorato su diversi progetti dalla progettazione, al 3D modelling, rendering, supervisione di cantiere e interazione col cliente. Successivamente ho conseguito il master in Neuroscience applied to architectural design presso lo IUAV nel 2020. I miei interessi personali sono filmmaking, CG Art e computational design. Come Federica sono architetto, ricercatore e consulente in neuroscienze applicate all’architettura.

La mia prima esperienza, ai tempi di Interweave, è consistita nella progettazione di una scuola di musica in India per bambini svantaggiati. Una sfida progettuale perché low cost, ma durevole e di ottima qualità. È stato interessante scoprire come gli studenti si sono appropriati degli spazi: li usano in modo completamente diverso da come li avevamo ideati, tutto diventa un’area gioco. Un altro progetto cui ho lavorato è stata una scuola per un monastero: una sorta di seminario con spazi ad hoc per la meditazione e la preghiera sviluppato attraverso incontri e confronti con i monaci.

2

Ash, quali sono quindi i punti fondamentali di una progettazione attenta alla didattica e soprattutto al benessere degli studenti?

Ashwanth Ramkumar: I bambini hanno bisogno di natura e colori, di un ambiente positivo per riposare, giocare e muoversi.

Come riportato da un paper importante[1] è stato dimostrato che l’aumento dell’attività fisica è in relazione con l’aumento delle prestazioni accademiche in matematica e lettura. Inoltre, gli scienziati autori del paper segnalano come i risultati da loro raccolti suggeriscono che il movimento e i volumi cerebrali specifici sono associati alla salute cognitiva al momento iniziale del test di movimento, oltre a svolgere un ruolo nelle future prestazioni cognitive.

Nella scuola italiana, purtroppo, la motricità è molto ridotta. Probabilmente dietro la scelta di tenere i bambini fermi c’è spesso la paura che i piccoli si possano far male.

Gli spazi poi dovrebbero essere progettati per creare e alimentare il senso di appartenenza da parte dei ragazzi. La confidenza di appartenere allo spazio passa dalla possibilità di poterlo personalizzare.

3

Federica, come state cercando di declinare queste istanze nel progetto per il liceo Banzi?

Federica Sanchez: Il punto di partenza dello studio sarà la riconversione degli spazi comuni indoor e outdoor, gli spazi ibridi di connessione ovvero i corridoi, gli spazi comuni interni ed esterni all’edificio scolastico. Spazi flessibili, che rendono possibili personalizzazioni e adattamenti funzionali in rapporto a diverse attività e bisogni.

4

Gli spazi rappresentano una dimensione inevitabilmente connessa al sistema formativo.

Ashwanth Ramkumar: Il benessere nell’abitare la scuola rafforza le performance cognitive degli studenti. Il liceo può̀ essere destrutturato e ripensato nella relazione tra dimensione didattica e contesto sociale. Porsi all’ascolto di nuove esigenze permette di rivedere gli spazi, gli arredi, il verde attraverso gli occhi degli studenti. Lo spazio scolastico è parte essenziale dell’impostazione educativa perché genera qualità della vita. Non più solo classi chiuse, ma flessibili e dinamiche, in linea con l’intreccio dei saperi. Bisogna immaginare una scuola da far propria, che soddisfa e coltiva il senso estetico e il benessere complessivo di insegnanti e studenti.

5

Quindi un ruolo centrale verrà consegnato alle studentesse e agli studenti.

Ashwanth Ramkumar: Quello del liceo Banzi è un progetto speciale in cui la competenza cresce e si sviluppa grazie a una stretta collaborazione con chi fruisce quotidianamente gli spazi oggetto dell’intervento. Per progettare gli ambienti scolastici si deve intensificare la percezione, disporsi all’ascolto, comprendere le esigenze dei suoi abitanti. Il processo sarà lungo e condiviso, in una visione a lungo termine attraverso sperimentazioni e cambiamenti. In particolare, affinché il progetto non sia calato dall’alto, abbiamo impostato una survey per capire cosa si aspettano dal progetto genitori, studenti e professori. Un secondo questionario sarà rivolto unicamente agli studenti, in cui chiederemo associazioni veloci su aspettative emotive nei confronti dei diversi ambienti della scuola.

6

Il processo è appena iniziato, ma alcuni punti sono già stati delineati.

Federica Sanchez: Abbiamo definito alcuni criteri che reputiamo fondamentali come trasformare progressivamente in base all’età degli studenti le classi con laboratori; manipolare le componenti architettoniche e spaziali per migliorare le performance cognitive; favorire l’apprendimento orizzontale attraverso l’interazione sociale; imparare attraverso il movimento del corpo e integrare le nuove tecnologie come l’esperienza immersiva di Cave.

In particolare, stiamo studiando come progettare gli spazi di insegnamento in modo diverso in base alla materia che vi viene insegnata, per creare un maggiore coinvolgimento emotivo. Dopo questa fase embrionale di ricerca e progettazione, passeremo alla fase di modulazione delle componenti architettoniche per migliorare le capacità attentive e la memorizzazione e in generale le performance cognitive degli studenti.

[1] Childhood aerobic fitness predicts cognitive preformance one year later di Laura Chaddock, Charles H. Hillman, Matthew B Pontifex, Christopher R. Johnson, Lauren B. Raine e Arthur F. Kramerpubblicato nel 2012 dal Journal of Sports Sciences.

(en) Federica Sanchez and Ashwanth Ramkumar recount the early stages of an exciting project in which professionalism and passion converge. The ongoing process and the final result will make up a small and significant fragment of a better world.

The Banzi Scientific High School in Lecce has long since embarked on a radical path of change. Foresight, focus, openness are the keywords of a comprehensive overhaul that looks to the future with strength and optimism.

The aim of Lombardini22's project is to promote a renewed sense of community and social cohesion through a new vision of the high school, which will be able to become an important civic centre to support students, but also the entire neighbourhood.

The shared starting point is to invest in the students' sense of responsibility and autonomy.

The first goal was to share a common vision of school environments. Starting from Lombardini22's studies and design expertise, cross-referenced with the needs of all the high school's stakeholders, the idea was to imagine a school fully in line with very high standards of space quality.

1

The Banzi High School project gives you the opportunity to work and experiment on objectives very close to your skills and passions. Tell us something about yourselves.

Federica Sanchez: I graduated in Architecture at the Politecnico di Milano and in Landscape Architecture at the Technische Universite it Delft, The Netherlands. Afterwards I worked in Japan, The Netherlands and Italy, collaborating on different projects such as art installations, schools and hospitals. In 2020 I did my master's degree NAAD -Neuroscience Applied to Architectural Design - at the IUAV in Venice with the thesis From neuroscientific framework to architectural design: a new concept for workplaces, where I met Ashwanth Ramkumar with whom I am sharing theprocess of this project. My interests converge with my work: they focus on the intersection of arts and sciences, neuroaesthetics and applications in architecture and design.

Ashwanth Ramkumar: I graduated in Architecture from the School Planning and Architecture (SPA) in Mysore, India in 2017. Since then and until 2019, I worked at Interweave studio in Gangtok in the state of Sikkim. During that time I worked on various projects from design, 3D modelling, rendering, site supervision and client interaction. Subsequently, I completed a Master's degree in Neuroscience applied to architectural design at IUAV in 2020. My personal interests are film making, CG Art and computational design. Like Federica, I am an architect, researcher and consultant in neuroscience applied to architecture.

My first experience, at the time of Interweave, was designing a music school in India for disadvantaged children. It was a design challenge because it was low cost, but durable and of high quality. It was interesting to find out how the students appropriated the spaces: they use themin a completely different way from how we had designed them, everything becomes a play area. Another project I worked on was a school for a monastery: a kind of seminary with ad hoc spaces for meditation and prayer developed through meetings and discussions with the monks.

2

Ash, so what are the key points of a design that isattentive to teaching and above all to the well-being of the students?

Ashwanth Ramkumar: Children need nature and colours, a positive environment to rest, play and move.

As reported in an important paper[1], increased physical activity has been shown to correlate with increased academic performance in mathematics and reading. Furthermore, the scientists who authored the paper report how their findings suggest that movement and specific brain volumes are associated with cognitive health at the time of the initial movement test, aswell as playing a role in future cognitive performance.

In Italian schools, unfortunately, motor skills are verylow. Probably behind the decision to keep children still is often the fear that the little ones might hurt themselves.

Spaces should then be designed to create and nurture a sense of belonging on the part of the children. The confidence of belonging to the space comes from being able to personalise it.

3

Federica, how are you trying to translate these instances into the Banzi High School project?

Federica Sanchez: The starting point of the study will bethe reconversion of the indoor and outdoor common spaces, the hybrid connection spaces, i.e. the corridors, the common spaces inside and outside the school building. Flexible spaces, which make possible customisation and functional adaptation in relation to different activities and needs.

4

Spaces represent a dimension inevitably connected to the educational system.

Ashwanth Ramkumar: Well-being in the school reinforces students' cognitive performance. The high school caǹ be deconstructed and rethought in the relationship between the educational dimension and the social context. Listening to new needs makes it possible to review spaces, furnishings and greenery through the eyes of the students. School space is an essential part of the educational approach because it generates quality of life. No longer just closed classes, but flexible and dynamic, in line with the interweaving of knowledge. It is necessary to imagine a school that satisfies and cultivates the aesthetic sense and overall well-being of teachers and students.

5

So a central role will be handed over to the students.

Ashwanth Ramkumar: The Banzi Lycée is a special project inwhich expertise grows and develops through close collaboration with those whouse the spaces being designed on a daily basis. To design school environmentsone has to intensify perception, be prepared to listen, understand the needs ofits inhabitants. The process will be long and shared, in a long-term visionthrough experimentation and change. In particular, so that the project is notdropped from above, we have set up a survey to understand what parents,students and teachers expect from the project. A second questionnaire will beaimed solely at the students, in which we will ask for quick associations onemotional expectations of the different environments in the school.

6

The process has just started, but some points have already been outlined.

Federica Sanchez: We have defined some criteria that weconsider fundamental, such as progressively transforming classes with workshops according to the age of the students; manipulating architectural and spatial components to improve cognitive performance; fostering horizontal learning through social interaction; learning through body movement; and integrating new technologies such as the immersive Cave experience.

In particular, we are investigating how to design teaching spaces differently according to the subject being taught, to create greater emotional engagement. After this embryonic phase of research and design, we will move on to the phase of modulating the architectural components to improve the students' attentional skills and memorisation and cognitive performance in general.

[1] Childhood aerobic fitness predicts cognitive preformanceone year later by Laura Chaddock, Charles H. Hillman, Matthew B Pontifex,Christopher R. Johnson, Lauren B. Raine and Arthur F. Kramerpublished in 2012by the Journal of Sports Sciences.

DI OGNUNO

Dal progetto DI OGNUNO (scopri di più sulla Reception di Ognuno), nato da un’iniziativa di HospitalityRiva in collaborazione con Lombardini22 con Village for all - V4A® Ospitalità Accessibile, nasce un documento digitale che accompagna in un viaggio nel mondo dell’ospitalità accessibile e della progettazione universale nel settore dell’accoglienza, alla ricerca di risposte e soluzioni per la creazione di spazi e servizi che rispondano alle esigenze DI OGNUNO.

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February 17, 2022
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Lombardini22 per il liceo Banzi di Lecce. Il racconto di Federica Sanchez e Ashwanth Ramkumar

Federica Sanchez e Ashwanth Ramkumar raccontano le prime fasi di un progetto entusiasmante in cui convergono professionalità e passioni. Il processo in corso e il risultato finale comporranno un piccolo e significativo frammento di un mondo migliore.

Il liceo scientifico Banzi di Lecce ha intrapreso da tempo un radicale percorso di cambiamento. Lungimiranza, attenzione, apertura sono le parole chiave di una revisione complessiva che guarda al futuro con forza e ottimismo.

L’obiettivo del progetto di Lombardini22 è quello di promuovere un rinnovato senso di comunità e di coesione sociale, attraverso una nuova visione del liceo, che potrà diventare un importante centro civico di supporto agli studenti, ma anche all’intero quartiere.

Il punto di partenza condiviso è quello di investire nel senso di responsabilità e di autonomia dei ragazzi.

Il primo traguardo è stato quello di condividere una visione comune degli ambienti scolastici. Partendo dagli studi di Lombardini22 e dalle competenze progettuali di Lombardini22, incrociate con i bisogni di tutti gli stakeholder del liceo, si è pensato di immaginare una scuola pienamente in linea con standard molto alti di qualità degli spazi.

1

Il progetto per il liceo Banzi vi dà modo di lavorare e sperimentare su obiettivi molto vicini alle vostre competenze e passioni. Raccontate qualcosa di voi.

Federica Sanchez: Mi sono laureata in Architettura presso il Politecnico di Milano e in Landscape Architecture presso la Technische Universiteit Delft, Olanda. Successivamente ho lavorato in Giappone, Paesi Bassi e Italia, collaborando a diversi progetti come installazioni artistiche, scuole e ospedali. Nel 2020 ho conseguito il master NAAD – Neuroscience Applied to Architectural Design – presso lo IUAV di Venezia con la tesi From neuroscientific framework to architectural design: a new concept for workplaces, dove ho conosciuto Ashwanth Ramkumar con cui sto condividendo l’iter di questo progetto. I miei interessi convergono con il mio lavoro: si concentrano nell’intersezione tra arti e scienze, neuroestetica e le applicazioni in architettura e design.

Ashwanth Ramkumar: Mi sono laureato in Architettura presso la School Planning and Architecture (SPA) di Mysore in India nel 2017. Da quel momento e fino al 2019 ho lavorato presso lo studio Interweave a Gangtok nello stato di Sikkim. In quel periodo ho lavorato su diversi progetti dalla progettazione, al 3D modelling, rendering, supervisione di cantiere e interazione col cliente. Successivamente ho conseguito il master in Neuroscience applied to architectural design presso lo IUAV nel 2020. I miei interessi personali sono filmmaking, CG Art e computational design. Come Federica sono architetto, ricercatore e consulente in neuroscienze applicate all’architettura.

La mia prima esperienza, ai tempi di Interweave, è consistita nella progettazione di una scuola di musica in India per bambini svantaggiati. Una sfida progettuale perché low cost, ma durevole e di ottima qualità. È stato interessante scoprire come gli studenti si sono appropriati degli spazi: li usano in modo completamente diverso da come li avevamo ideati, tutto diventa un’area gioco. Un altro progetto cui ho lavorato è stata una scuola per un monastero: una sorta di seminario con spazi ad hoc per la meditazione e la preghiera sviluppato attraverso incontri e confronti con i monaci.

2

Ash, quali sono quindi i punti fondamentali di una progettazione attenta alla didattica e soprattutto al benessere degli studenti?

Ashwanth Ramkumar: I bambini hanno bisogno di natura e colori, di un ambiente positivo per riposare, giocare e muoversi.

Come riportato da un paper importante[1] è stato dimostrato che l’aumento dell’attività fisica è in relazione con l’aumento delle prestazioni accademiche in matematica e lettura. Inoltre, gli scienziati autori del paper segnalano come i risultati da loro raccolti suggeriscono che il movimento e i volumi cerebrali specifici sono associati alla salute cognitiva al momento iniziale del test di movimento, oltre a svolgere un ruolo nelle future prestazioni cognitive.

Nella scuola italiana, purtroppo, la motricità è molto ridotta. Probabilmente dietro la scelta di tenere i bambini fermi c’è spesso la paura che i piccoli si possano far male.

Gli spazi poi dovrebbero essere progettati per creare e alimentare il senso di appartenenza da parte dei ragazzi. La confidenza di appartenere allo spazio passa dalla possibilità di poterlo personalizzare.

3

Federica, come state cercando di declinare queste istanze nel progetto per il liceo Banzi?

Federica Sanchez: Il punto di partenza dello studio sarà la riconversione degli spazi comuni indoor e outdoor, gli spazi ibridi di connessione ovvero i corridoi, gli spazi comuni interni ed esterni all’edificio scolastico. Spazi flessibili, che rendono possibili personalizzazioni e adattamenti funzionali in rapporto a diverse attività e bisogni.

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Gli spazi rappresentano una dimensione inevitabilmente connessa al sistema formativo.

Ashwanth Ramkumar: Il benessere nell’abitare la scuola rafforza le performance cognitive degli studenti. Il liceo può̀ essere destrutturato e ripensato nella relazione tra dimensione didattica e contesto sociale. Porsi all’ascolto di nuove esigenze permette di rivedere gli spazi, gli arredi, il verde attraverso gli occhi degli studenti. Lo spazio scolastico è parte essenziale dell’impostazione educativa perché genera qualità della vita. Non più solo classi chiuse, ma flessibili e dinamiche, in linea con l’intreccio dei saperi. Bisogna immaginare una scuola da far propria, che soddisfa e coltiva il senso estetico e il benessere complessivo di insegnanti e studenti.

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Quindi un ruolo centrale verrà consegnato alle studentesse e agli studenti.

Ashwanth Ramkumar: Quello del liceo Banzi è un progetto speciale in cui la competenza cresce e si sviluppa grazie a una stretta collaborazione con chi fruisce quotidianamente gli spazi oggetto dell’intervento. Per progettare gli ambienti scolastici si deve intensificare la percezione, disporsi all’ascolto, comprendere le esigenze dei suoi abitanti. Il processo sarà lungo e condiviso, in una visione a lungo termine attraverso sperimentazioni e cambiamenti. In particolare, affinché il progetto non sia calato dall’alto, abbiamo impostato una survey per capire cosa si aspettano dal progetto genitori, studenti e professori. Un secondo questionario sarà rivolto unicamente agli studenti, in cui chiederemo associazioni veloci su aspettative emotive nei confronti dei diversi ambienti della scuola.

6

Il processo è appena iniziato, ma alcuni punti sono già stati delineati.

Federica Sanchez: Abbiamo definito alcuni criteri che reputiamo fondamentali come trasformare progressivamente in base all’età degli studenti le classi con laboratori; manipolare le componenti architettoniche e spaziali per migliorare le performance cognitive; favorire l’apprendimento orizzontale attraverso l’interazione sociale; imparare attraverso il movimento del corpo e integrare le nuove tecnologie come l’esperienza immersiva di Cave.

In particolare, stiamo studiando come progettare gli spazi di insegnamento in modo diverso in base alla materia che vi viene insegnata, per creare un maggiore coinvolgimento emotivo. Dopo questa fase embrionale di ricerca e progettazione, passeremo alla fase di modulazione delle componenti architettoniche per migliorare le capacità attentive e la memorizzazione e in generale le performance cognitive degli studenti.

[1] Childhood aerobic fitness predicts cognitive preformance one year later di Laura Chaddock, Charles H. Hillman, Matthew B Pontifex, Christopher R. Johnson, Lauren B. Raine e Arthur F. Kramerpubblicato nel 2012 dal Journal of Sports Sciences.

(en) Federica Sanchez and Ashwanth Ramkumar recount the early stages of an exciting project in which professionalism and passion converge. The ongoing process and the final result will make up a small and significant fragment of a better world.

The Banzi Scientific High School in Lecce has long since embarked on a radical path of change. Foresight, focus, openness are the keywords of a comprehensive overhaul that looks to the future with strength and optimism.

The aim of Lombardini22's project is to promote a renewed sense of community and social cohesion through a new vision of the high school, which will be able to become an important civic centre to support students, but also the entire neighbourhood.

The shared starting point is to invest in the students' sense of responsibility and autonomy.

The first goal was to share a common vision of school environments. Starting from Lombardini22's studies and design expertise, cross-referenced with the needs of all the high school's stakeholders, the idea was to imagine a school fully in line with very high standards of space quality.

1

The Banzi High School project gives you the opportunity to work and experiment on objectives very close to your skills and passions. Tell us something about yourselves.

Federica Sanchez: I graduated in Architecture at the Politecnico di Milano and in Landscape Architecture at the Technische Universite it Delft, The Netherlands. Afterwards I worked in Japan, The Netherlands and Italy, collaborating on different projects such as art installations, schools and hospitals. In 2020 I did my master's degree NAAD -Neuroscience Applied to Architectural Design - at the IUAV in Venice with the thesis From neuroscientific framework to architectural design: a new concept for workplaces, where I met Ashwanth Ramkumar with whom I am sharing theprocess of this project. My interests converge with my work: they focus on the intersection of arts and sciences, neuroaesthetics and applications in architecture and design.

Ashwanth Ramkumar: I graduated in Architecture from the School Planning and Architecture (SPA) in Mysore, India in 2017. Since then and until 2019, I worked at Interweave studio in Gangtok in the state of Sikkim. During that time I worked on various projects from design, 3D modelling, rendering, site supervision and client interaction. Subsequently, I completed a Master's degree in Neuroscience applied to architectural design at IUAV in 2020. My personal interests are film making, CG Art and computational design. Like Federica, I am an architect, researcher and consultant in neuroscience applied to architecture.

My first experience, at the time of Interweave, was designing a music school in India for disadvantaged children. It was a design challenge because it was low cost, but durable and of high quality. It was interesting to find out how the students appropriated the spaces: they use themin a completely different way from how we had designed them, everything becomes a play area. Another project I worked on was a school for a monastery: a kind of seminary with ad hoc spaces for meditation and prayer developed through meetings and discussions with the monks.

2

Ash, so what are the key points of a design that isattentive to teaching and above all to the well-being of the students?

Ashwanth Ramkumar: Children need nature and colours, a positive environment to rest, play and move.

As reported in an important paper[1], increased physical activity has been shown to correlate with increased academic performance in mathematics and reading. Furthermore, the scientists who authored the paper report how their findings suggest that movement and specific brain volumes are associated with cognitive health at the time of the initial movement test, aswell as playing a role in future cognitive performance.

In Italian schools, unfortunately, motor skills are verylow. Probably behind the decision to keep children still is often the fear that the little ones might hurt themselves.

Spaces should then be designed to create and nurture a sense of belonging on the part of the children. The confidence of belonging to the space comes from being able to personalise it.

3

Federica, how are you trying to translate these instances into the Banzi High School project?

Federica Sanchez: The starting point of the study will bethe reconversion of the indoor and outdoor common spaces, the hybrid connection spaces, i.e. the corridors, the common spaces inside and outside the school building. Flexible spaces, which make possible customisation and functional adaptation in relation to different activities and needs.

4

Spaces represent a dimension inevitably connected to the educational system.

Ashwanth Ramkumar: Well-being in the school reinforces students' cognitive performance. The high school caǹ be deconstructed and rethought in the relationship between the educational dimension and the social context. Listening to new needs makes it possible to review spaces, furnishings and greenery through the eyes of the students. School space is an essential part of the educational approach because it generates quality of life. No longer just closed classes, but flexible and dynamic, in line with the interweaving of knowledge. It is necessary to imagine a school that satisfies and cultivates the aesthetic sense and overall well-being of teachers and students.

5

So a central role will be handed over to the students.

Ashwanth Ramkumar: The Banzi Lycée is a special project inwhich expertise grows and develops through close collaboration with those whouse the spaces being designed on a daily basis. To design school environmentsone has to intensify perception, be prepared to listen, understand the needs ofits inhabitants. The process will be long and shared, in a long-term visionthrough experimentation and change. In particular, so that the project is notdropped from above, we have set up a survey to understand what parents,students and teachers expect from the project. A second questionnaire will beaimed solely at the students, in which we will ask for quick associations onemotional expectations of the different environments in the school.

6

The process has just started, but some points have already been outlined.

Federica Sanchez: We have defined some criteria that weconsider fundamental, such as progressively transforming classes with workshops according to the age of the students; manipulating architectural and spatial components to improve cognitive performance; fostering horizontal learning through social interaction; learning through body movement; and integrating new technologies such as the immersive Cave experience.

In particular, we are investigating how to design teaching spaces differently according to the subject being taught, to create greater emotional engagement. After this embryonic phase of research and design, we will move on to the phase of modulating the architectural components to improve the students' attentional skills and memorisation and cognitive performance in general.

[1] Childhood aerobic fitness predicts cognitive preformanceone year later by Laura Chaddock, Charles H. Hillman, Matthew B Pontifex,Christopher R. Johnson, Lauren B. Raine and Arthur F. Kramerpublished in 2012by the Journal of Sports Sciences.

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