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La Casa, Piccola Città

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Come cambia l'esperienza architettonica di abitare la casa?
8/12/2019
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"E se è vero il detto dei filosofi, che la città  è come una grande casa, e la casa a sua volta una piccola città , non si avrà  torto sostenendo che le membra di una casa sono esse stesse piccole abitazioni"
L. B. Alberti,  De re ædificatoria, L'Architettura pg.64

Abitare è una delle esperienze architettoniche primarie degli umani, profondamente legata alla dimensione affettiva della cura. É il tetto sotto il quale abbracciare un altro essere. Il muro spesso che protegge dal vento freddo del nord. Una finestra aperta sullo spazio aperto.

Nel momento in cui si entra in relazione con la spazio della casa, è un sistema emotivo primario ad essere attivato nel definire l’attesa che investe le persone. Nell'emozione della cura possono essere custodite, per annidamento, emozioni di fondo più sottili che nello spazio architettonico attivano sentimenti di tipo fisiologico come relax, benessere o calore.

La casa non definisce, però, solo emozioni legate alla cura, ma anche dimensioni derivate più direttamente dal sistema della ricerca*, come attivazione, energia o leggerezza.


Oggi, infatti, la casa vuole anche essere altro da sé: un ufficio, un luogo per l'incontro, per il gioco, o per la cura del corpo. In realtà la casa è sempre stata anche questo. Leon Battisti Alberti definiva la casa come una piccola città, infatti. Un tema di enorme portata è però come riuscire, oggi, nella cellula abitativa tipica, nell'alloggio, come anche all'interno di complesso edilizio polifunzionale, a far entrare la città senza perdere la casa. Nello spazio nuovo dell'abitare, un progetto centrato sull'uomo dovrà, con la piazza e l'ufficio, infatti, individuare quelle aree interne e quelle modalità in grado di tutelare, nella percezione quotidiana, le irrinunciabili dimensioni affettive della cura.  

Dalla caverna, alla capanna, al caravanserraglio esiste un'atmosfera che costantemente caratterizza l'abitare, la luce soffusa, la sensazione aptica di morbidezza.

La casa-ufficio, la casa-palestra, la casa-discoteca come intreccia queste diverse atmosfere con quella primaria legata alla cura?

*vedi "Archeologia della Mente. Origini neuroevolutive delle emozioni umane" di Jaak Pankseep, Cortina, 2014.

DI OGNUNO

Dal progetto DI OGNUNO (scopri di più sulla Reception di Ognuno), nato da un’iniziativa di HospitalityRiva in collaborazione con Lombardini22 con Village for all - V4A® Ospitalità Accessibile, nasce un documento digitale che accompagna in un viaggio nel mondo dell’ospitalità accessibile e della progettazione universale nel settore dell’accoglienza, alla ricerca di risposte e soluzioni per la creazione di spazi e servizi che rispondano alle esigenze DI OGNUNO.

Scopri l'Universal Design nell'ospitalità

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December 8, 2019
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December 8, 2019

La Casa, Piccola Città

"E se è vero il detto dei filosofi, che la città  è come una grande casa, e la casa a sua volta una piccola città , non si avrà  torto sostenendo che le membra di una casa sono esse stesse piccole abitazioni"
L. B. Alberti,  De re ædificatoria, L'Architettura pg.64

Abitare è una delle esperienze architettoniche primarie degli umani, profondamente legata alla dimensione affettiva della cura. É il tetto sotto il quale abbracciare un altro essere. Il muro spesso che protegge dal vento freddo del nord. Una finestra aperta sullo spazio aperto.

Nel momento in cui si entra in relazione con la spazio della casa, è un sistema emotivo primario ad essere attivato nel definire l’attesa che investe le persone. Nell'emozione della cura possono essere custodite, per annidamento, emozioni di fondo più sottili che nello spazio architettonico attivano sentimenti di tipo fisiologico come relax, benessere o calore.

La casa non definisce, però, solo emozioni legate alla cura, ma anche dimensioni derivate più direttamente dal sistema della ricerca*, come attivazione, energia o leggerezza.


Oggi, infatti, la casa vuole anche essere altro da sé: un ufficio, un luogo per l'incontro, per il gioco, o per la cura del corpo. In realtà la casa è sempre stata anche questo. Leon Battisti Alberti definiva la casa come una piccola città, infatti. Un tema di enorme portata è però come riuscire, oggi, nella cellula abitativa tipica, nell'alloggio, come anche all'interno di complesso edilizio polifunzionale, a far entrare la città senza perdere la casa. Nello spazio nuovo dell'abitare, un progetto centrato sull'uomo dovrà, con la piazza e l'ufficio, infatti, individuare quelle aree interne e quelle modalità in grado di tutelare, nella percezione quotidiana, le irrinunciabili dimensioni affettive della cura.  

Dalla caverna, alla capanna, al caravanserraglio esiste un'atmosfera che costantemente caratterizza l'abitare, la luce soffusa, la sensazione aptica di morbidezza.

La casa-ufficio, la casa-palestra, la casa-discoteca come intreccia queste diverse atmosfere con quella primaria legata alla cura?

*vedi "Archeologia della Mente. Origini neuroevolutive delle emozioni umane" di Jaak Pankseep, Cortina, 2014.

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