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Il filo rosso della responsabilità

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15/10/2024
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Perché facciamo tutto questo?


Perché siamo grandi, multiformi, sfaccettati, abbiamo competenze diverse, interessi trasversali.
Cosa unisce tutto quello che facciamo?
Quale forza motrice ci spinge ad agire?
Ce n’è una, in particolare, che mi rimane in mente: la responsabilità.

Perché in una società lacerata dalla disgregazione delle istituzioni classiche, noi abbiamo la responsabilità di abilitare. Di predisporre un terreno fertile che faciliti la crescita professionale e umana. Di diventare tessuto connettivo capace di creare le condizioni per uno spazio sicuro, dove poter andare incontro ai propri obiettivi con entusiasmo e determinazione.

Di valorizzare la fioritura del singolo che sappiamo essere così preziosa per la salute e il potenziamento dell'intera comunità.

Perché in una società orientata alla performance e al successo, noi abbiamo la responsabilità di guardare. Di poggiare lo sguardo su chi rimane indietro, per non perderlo di vista. Di porre l'attenzione non solo su ciò che è utile, produttivo, efficiente. Ma anche su ciò che viene troppo spesso trascurato perché considerato estraneo alle logiche utilitaristiche. Prendiamo a esempio l'attesa o la noia: l'idea comune di identificare questi stati come perdite di tempo rischia di ottenebrarne la forza rigeneratrice.

Perché in una società focalizzata sul presente e cieca verso il domani, noi abbiamo la responsabilità di essere consapevoli. Dobbiamo aver chiaro che più cresciamo più l'impatto che abbiamo su quello che facciamo è significativo e l'impronta marcata. Che è nostro compito alimentare quell'humus, quel substrato di nutrimento sociale, economico, spirituale, culturale che promuove e favorisce lo sviluppo personale e collettivo.

Accanto all'onere, però, risiede l'onore, il privilegio di possedere gli strumenti per realizzare sogni, per dar vita a progetti immaginifici, pionieristici, per arricchire la comunità a cui apparteniamo, per valorizzare il territorio che abitiamo, per provare - nel nostro piccolo - a rendere il mondo che viviamo un posto migliore.

Responsabilità è una parola potente, che parla di promessa, di impegno, di facoltà, di risposta. Responsabilità è la capacità di esserci, di agire nel nostro tempo e nel nostro spazio con energia, consapevoli che possiamo avere un impatto su tutto quello che facciamo e sulla nostra comunità.

Sfogliando questo il nuovo numero di Ocio 18 leggeremo le riflessioni sul tema dell'abitare che in questo momento ci stanno a cuore, vedremo il dietro le quinte e il futuro del nostro film. C’è spazio anche per ribadire il nostro impegno verso la sostenibilità e l'inclusività, per rimarcare la nostra spinta all'innovazione e all'ascolto, e per farci scoprire le chicche progettuali più ricercate.

C’è anche un pezzo sul bello della fatica.

Buona lettura!

DI OGNUNO

Dal progetto DI OGNUNO (scopri di più sulla Reception di Ognuno), nato da un’iniziativa di HospitalityRiva in collaborazione con Lombardini22 con Village for all - V4A® Ospitalità Accessibile, nasce un documento digitale che accompagna in un viaggio nel mondo dell’ospitalità accessibile e della progettazione universale nel settore dell’accoglienza, alla ricerca di risposte e soluzioni per la creazione di spazi e servizi che rispondano alle esigenze DI OGNUNO.

Scopri l'Universal Design nell'ospitalità

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October 15, 2024
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October 15, 2024

Il filo rosso della responsabilità

Perché facciamo tutto questo?


Perché siamo grandi, multiformi, sfaccettati, abbiamo competenze diverse, interessi trasversali.
Cosa unisce tutto quello che facciamo?
Quale forza motrice ci spinge ad agire?
Ce n’è una, in particolare, che mi rimane in mente: la responsabilità.

Perché in una società lacerata dalla disgregazione delle istituzioni classiche, noi abbiamo la responsabilità di abilitare. Di predisporre un terreno fertile che faciliti la crescita professionale e umana. Di diventare tessuto connettivo capace di creare le condizioni per uno spazio sicuro, dove poter andare incontro ai propri obiettivi con entusiasmo e determinazione.

Di valorizzare la fioritura del singolo che sappiamo essere così preziosa per la salute e il potenziamento dell'intera comunità.

Perché in una società orientata alla performance e al successo, noi abbiamo la responsabilità di guardare. Di poggiare lo sguardo su chi rimane indietro, per non perderlo di vista. Di porre l'attenzione non solo su ciò che è utile, produttivo, efficiente. Ma anche su ciò che viene troppo spesso trascurato perché considerato estraneo alle logiche utilitaristiche. Prendiamo a esempio l'attesa o la noia: l'idea comune di identificare questi stati come perdite di tempo rischia di ottenebrarne la forza rigeneratrice.

Perché in una società focalizzata sul presente e cieca verso il domani, noi abbiamo la responsabilità di essere consapevoli. Dobbiamo aver chiaro che più cresciamo più l'impatto che abbiamo su quello che facciamo è significativo e l'impronta marcata. Che è nostro compito alimentare quell'humus, quel substrato di nutrimento sociale, economico, spirituale, culturale che promuove e favorisce lo sviluppo personale e collettivo.

Accanto all'onere, però, risiede l'onore, il privilegio di possedere gli strumenti per realizzare sogni, per dar vita a progetti immaginifici, pionieristici, per arricchire la comunità a cui apparteniamo, per valorizzare il territorio che abitiamo, per provare - nel nostro piccolo - a rendere il mondo che viviamo un posto migliore.

Responsabilità è una parola potente, che parla di promessa, di impegno, di facoltà, di risposta. Responsabilità è la capacità di esserci, di agire nel nostro tempo e nel nostro spazio con energia, consapevoli che possiamo avere un impatto su tutto quello che facciamo e sulla nostra comunità.

Sfogliando questo il nuovo numero di Ocio 18 leggeremo le riflessioni sul tema dell'abitare che in questo momento ci stanno a cuore, vedremo il dietro le quinte e il futuro del nostro film. C’è spazio anche per ribadire il nostro impegno verso la sostenibilità e l'inclusività, per rimarcare la nostra spinta all'innovazione e all'ascolto, e per farci scoprire le chicche progettuali più ricercate.

C’è anche un pezzo sul bello della fatica.

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October 15, 2024
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