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3 ingegneri per un progetto ambizioso

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Servono dei supereroi per trasformare un edificio obsoleto in un modello di sostenibilità?
17/9/2021
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La risposta è no. Basta un lavoro di ingegneria ben fatto.

Stiamo parlando della nuova sede romana di Cassa Depositi Prestiti in via Alessandria che ha visto la collaborazione tra DEGW, per il restyling della facciata e per lo space planning degli interni, e L22 Engineering & Sustainability, che ha curato il progetto orientato all’efficientamento energetico e idrico. I lavori di riqualificazione, durati un anno, proprio l’anno segnato dal Covid, hanno portato la ridefinizione del workplace, l’adeguamento alle normative antincendio, il restyling dell’involucro edilizio e delle facciate esterne e nuovi impianti elettrici e meccanici.
Ce lo raccontano gli artefici di questa metamorfosi: Carmen Spagnoli, consulente per la sostenibilità, Antonio Fontanella, responsabile dell’impianto elettrico, e Mirco Cagliani, responsabile dell’impianto meccanico.


Carmen, oggi la sostenibilità è una qualità irrinunciabile di qualsiasi progetto edilizio. In che cosa consiste il lavoro di una figura professionale specificamente dedicata alla sostenibilità?

Carmen Spagnoli
La sostenibilità oggi chiede particolare attenzione e approfondimento, non si limita agli aspetti energetici, ma anche alle lettere “S” e “G” del trittico Environmental, Social e Governance. In Lombardini22 intendiamo la sostenibilità ambientale, sociale ed economica una quotidianità inevitabile, un orizzonte da costruire giorno dopo giorno.
Nel dettaglio, il mio ruolo di consulente per la sostenibilità è risultato centrale nel processo edilizio per rispondere a sfide e opportunità sempre più complesse richieste dal mercato e dalle normative. Senza scordare che adottare un approccio sostenibile comporta diversi benefici in termini di ritorno sull’investimento per i nostri clienti, come il prestigio dei tenant che scelgono di abitare l’edificio e la capacità di attrarre capitali qualificati.

E per il progetto realizzato per CDP? Quali sono gli elementi da sottolineare?

Carmen: Si tratta del primo asset di CDP a ottenere la certificazione LEED. Le aspettative da parte del cliente erano alte, la responsabilità che ho sentito addosso è stata di conseguenza tanta. Diciamo che la cosa non mi ha spaventato, mi ha ulteriormente motivata a lavorare con attenzione e qualità.
Nel mio ruolo di guida all’ottenimento della certificazione LEED mi sono relazionata quotidianamente con il team di progettazione e di costruzione, mi sono occupata del coordinamento e dell’organizzazione delle tante persone coinvolte nel progetto. Ho coordinato tutte le attività LEED, sia design sia construction. Abbiamo infine ottenuto il risultato, addirittura con 76 punti. Una grande soddisfazione per me e per tutto il team!


Dalle tue parole è chiaro che nel processo di certificazione LEED siano cruciali la motivazione e l’entusiasmo del cliente. Lo confermi?

Carmen: Sì! E posso parlare anche a nome di Mirco e Antonio: abbiamo instaurato un grande rapporto di sinergia con CDP. La passione del cliente si è rivelata il valore aggiunto di un lavoro impegnativo e ricco di sfide come quello della certificazione. CDP ha infatti voluto approntare degli strumenti utili (e non prettamente necessari per la certificazione) per sensibilizzare i propri dipendenti e collaboratori: come un video che racconta l’evoluzione dell’edificio e le buone prassi adottate, un book dedicato alla sostenibilità e un poster informativo.
In ogni progetto, poi, è fondamentale la dimensione umana che si crea tra tutte le persone coinvolte: in questo caso, avendo seguito tutte le fasi di collaudo, ho conosciuto tutti in profondità. In particolare ci tengo a dire che il project manager del cliente ci ha insegnato qualcosa in uno scambio reciproco di arricchimento continuo.

Antonio, tu sei stato il responsabile dell’impianto elettrico, che al di là di tutto è un fattore fondamentale della sostenibilità ambientale. Come approcci il progetto da questo punto di vista?

Antonio: Votato all’innovazione e alla sostenibilità, il nostro progetto costituisce un cambiamento radicale del lato impiantistico rispetto alle altre sedi CDP. Carmen non ha ancora parlato di un aspetto per me fondamentale del progetto: la velocità con cui abbiamo dovuto realizzarlo, tanto più in un periodo complesso segnato dalla pandemia.
Antonio Fontanella
Carmen: Sì, è vero! Abbiamo, tra l’altro, dimezzato i tempi di revisione, circa 10 giorni, con la Expedited review. Abbiamo concluso il progetto nei tempi previsti nonostante il Covid: terminati i lavori a ottobre, abbiamo ottenuto la certificazione a dicembre.
Antonio: Per ritornare alla tua domanda... Il progetto elettrico deve recepire tutti i parametri richiesti dal LEED, per esempio in questo caso abbiamo puntato sull’innovazione dell’impianto di illuminazione che si attiva con sensori di presenza. L’illuminazione all’interno degli spazi è regolata tramite sensori di presenza e luminosità connessi a un sistema centralizzato denominato DALI e specifico in base alla destinazione d’uso. L’illuminazione è regolabile attraverso diverse modalità (automatica o manuale), ottenendo un elevato risparmio energetico. Sempre in un’ottica di risparmio energetico, abbiamo predisposto poi un vasto impianto fotovoltaico sulle falde del tetto e il contratto di fornitura prevede il 100% di fonti rinnovabili con garanzia di origine.


Si tratta di caratteristiche che il personale conosce e riconosce durante la propria attività lavorativa?

Antonio: Sicuramente, sono soluzioni efficaci proprio perché non richiedono alcun ‘ruolo attivo’ da parte delle persone. Tutto è automatizzato per risultare semplice e di immediato utilizzo.
Il cliente in questo modo, poi, conosce tutti i consumi del palazzo: tutta la contabilizzazione richiesta dalla certificazione LEED è utile infatti sia per la gestione sia per la manutenzione del building.


Mirco, invece per quanto riguarda l’impianto meccanico quali sono i nuovi plus percepibili dall’utente?

Mirco: Abbiamo posto particolare attenzione all’analisi dell’impatto di soluzioni progettuali sulla qualità dell’ambiente interno e i suoi fruitori, mediante l’utilizzo di standard migliorativi e simulazioni digitali avanzate in grado di monitorare e garantire il rispetto degli obiettivi progettuali e delle prescrizioni del protocollo LEED. L’impegno condiviso con CDP verso l’ambiente ha favorito l’utilizzo di apparecchiature idriche efficienti, fonti rinnovabili per la produzione di energia, materiali basso emissivi e lo sviluppo di policy operative per monitorare nel tempo l’efficienza dell’edificio.
I sistemi migliorativi innovativi dal mio punto di vista sono il sistema di recupero delle acque meteoriche all’interno di serbatoi di stoccaggio posti nel seminterrato, che garantisce un grande risparmio di acqua potabile e rappresenta una miglioria importante. Altri sistemi migliorativi sono la rete di continuità, i sistemi di tecnologia dati e soprattutto il sistema BMS (Building Management System), che consente di monitorare in tempo reale lo stato dell’edificio, degli impianti installati e le sue eventuali anomalie. Il sistema è molto pratico: aiuta nel controllo e nella gestione, riporta gli allarmi, mostra l’andamento delle temperature, gli accessi, e possiede la caratteristica di essere consultabile da remoto.
Senza dimenticare il sistema di recupero calore sull’aria di rinnovo che riduce l’energia che serve a riscaldare/raffrescare gli ambienti e l’impianto di climatizzazione a funzionamento indipendente su ogni piano: aspetto importante per mantenere l’armonia tra le persone che lavorano in uno stesso spazio di lavoro, ma hanno esigenze diverse.

Per la prima volta ti sei occupato dei collaudi in loco. Ce ne vuoi parlare?

Mirco Cagliani
Mirco: A fine cantiere la Commissioning Authority si è occupata del collaudo sia nella stagione invernale sia nella stagione estiva. Le misurazioni e le verifiche (per esempio sui consumi di acqua e di elettricità) hanno dato esito positivo. Inutile dire che la mia soddisfazione è stata grande e mi ha ripagato di tutto! Ciò che mi ha fatto ancora più piacere è stato lavorare in uno spazio progettato da noi! Lavorando in una delle postazioni dei dipendenti di CDP ho proprio pensato: “Si sta bene, il clima è giusto, le tende si alzano e si abbassano in modo corretto in base all’illuminazione”. Insomma, mi sono promosso!

Per chiudere mi allaccio alle ultime parole di Mirco: qual è stata la più grande vostra soddisfazione?

Carmen, Mirco, Antonio: Percepire la trasformazione del building di settimana in settimana, l’ottimo confronto di tutte discipline e le professionalità di Lombardini22 e l’armonia con il cliente, pur con la pressione data dai tempi stretti.
La differenza tra il prima e il dopo è stupefacente! La trasformazione è grande anche per chi vive nel quartiere.

DI OGNUNO

Dal progetto DI OGNUNO (scopri di più sulla Reception di Ognuno), nato da un’iniziativa di HospitalityRiva in collaborazione con Lombardini22 con Village for all - V4A® Ospitalità Accessibile, nasce un documento digitale che accompagna in un viaggio nel mondo dell’ospitalità accessibile e della progettazione universale nel settore dell’accoglienza, alla ricerca di risposte e soluzioni per la creazione di spazi e servizi che rispondano alle esigenze DI OGNUNO.

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September 17, 2021
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3 ingegneri per un progetto ambizioso


La risposta è no. Basta un lavoro di ingegneria ben fatto.

Stiamo parlando della nuova sede romana di Cassa Depositi Prestiti in via Alessandria che ha visto la collaborazione tra DEGW, per il restyling della facciata e per lo space planning degli interni, e L22 Engineering & Sustainability, che ha curato il progetto orientato all’efficientamento energetico e idrico. I lavori di riqualificazione, durati un anno, proprio l’anno segnato dal Covid, hanno portato la ridefinizione del workplace, l’adeguamento alle normative antincendio, il restyling dell’involucro edilizio e delle facciate esterne e nuovi impianti elettrici e meccanici.
Ce lo raccontano gli artefici di questa metamorfosi: Carmen Spagnoli, consulente per la sostenibilità, Antonio Fontanella, responsabile dell’impianto elettrico, e Mirco Cagliani, responsabile dell’impianto meccanico.


Carmen, oggi la sostenibilità è una qualità irrinunciabile di qualsiasi progetto edilizio. In che cosa consiste il lavoro di una figura professionale specificamente dedicata alla sostenibilità?

Carmen Spagnoli
La sostenibilità oggi chiede particolare attenzione e approfondimento, non si limita agli aspetti energetici, ma anche alle lettere “S” e “G” del trittico Environmental, Social e Governance. In Lombardini22 intendiamo la sostenibilità ambientale, sociale ed economica una quotidianità inevitabile, un orizzonte da costruire giorno dopo giorno.
Nel dettaglio, il mio ruolo di consulente per la sostenibilità è risultato centrale nel processo edilizio per rispondere a sfide e opportunità sempre più complesse richieste dal mercato e dalle normative. Senza scordare che adottare un approccio sostenibile comporta diversi benefici in termini di ritorno sull’investimento per i nostri clienti, come il prestigio dei tenant che scelgono di abitare l’edificio e la capacità di attrarre capitali qualificati.

E per il progetto realizzato per CDP? Quali sono gli elementi da sottolineare?

Carmen: Si tratta del primo asset di CDP a ottenere la certificazione LEED. Le aspettative da parte del cliente erano alte, la responsabilità che ho sentito addosso è stata di conseguenza tanta. Diciamo che la cosa non mi ha spaventato, mi ha ulteriormente motivata a lavorare con attenzione e qualità.
Nel mio ruolo di guida all’ottenimento della certificazione LEED mi sono relazionata quotidianamente con il team di progettazione e di costruzione, mi sono occupata del coordinamento e dell’organizzazione delle tante persone coinvolte nel progetto. Ho coordinato tutte le attività LEED, sia design sia construction. Abbiamo infine ottenuto il risultato, addirittura con 76 punti. Una grande soddisfazione per me e per tutto il team!


Dalle tue parole è chiaro che nel processo di certificazione LEED siano cruciali la motivazione e l’entusiasmo del cliente. Lo confermi?

Carmen: Sì! E posso parlare anche a nome di Mirco e Antonio: abbiamo instaurato un grande rapporto di sinergia con CDP. La passione del cliente si è rivelata il valore aggiunto di un lavoro impegnativo e ricco di sfide come quello della certificazione. CDP ha infatti voluto approntare degli strumenti utili (e non prettamente necessari per la certificazione) per sensibilizzare i propri dipendenti e collaboratori: come un video che racconta l’evoluzione dell’edificio e le buone prassi adottate, un book dedicato alla sostenibilità e un poster informativo.
In ogni progetto, poi, è fondamentale la dimensione umana che si crea tra tutte le persone coinvolte: in questo caso, avendo seguito tutte le fasi di collaudo, ho conosciuto tutti in profondità. In particolare ci tengo a dire che il project manager del cliente ci ha insegnato qualcosa in uno scambio reciproco di arricchimento continuo.

Antonio, tu sei stato il responsabile dell’impianto elettrico, che al di là di tutto è un fattore fondamentale della sostenibilità ambientale. Come approcci il progetto da questo punto di vista?

Antonio: Votato all’innovazione e alla sostenibilità, il nostro progetto costituisce un cambiamento radicale del lato impiantistico rispetto alle altre sedi CDP. Carmen non ha ancora parlato di un aspetto per me fondamentale del progetto: la velocità con cui abbiamo dovuto realizzarlo, tanto più in un periodo complesso segnato dalla pandemia.
Antonio Fontanella
Carmen: Sì, è vero! Abbiamo, tra l’altro, dimezzato i tempi di revisione, circa 10 giorni, con la Expedited review. Abbiamo concluso il progetto nei tempi previsti nonostante il Covid: terminati i lavori a ottobre, abbiamo ottenuto la certificazione a dicembre.
Antonio: Per ritornare alla tua domanda... Il progetto elettrico deve recepire tutti i parametri richiesti dal LEED, per esempio in questo caso abbiamo puntato sull’innovazione dell’impianto di illuminazione che si attiva con sensori di presenza. L’illuminazione all’interno degli spazi è regolata tramite sensori di presenza e luminosità connessi a un sistema centralizzato denominato DALI e specifico in base alla destinazione d’uso. L’illuminazione è regolabile attraverso diverse modalità (automatica o manuale), ottenendo un elevato risparmio energetico. Sempre in un’ottica di risparmio energetico, abbiamo predisposto poi un vasto impianto fotovoltaico sulle falde del tetto e il contratto di fornitura prevede il 100% di fonti rinnovabili con garanzia di origine.


Si tratta di caratteristiche che il personale conosce e riconosce durante la propria attività lavorativa?

Antonio: Sicuramente, sono soluzioni efficaci proprio perché non richiedono alcun ‘ruolo attivo’ da parte delle persone. Tutto è automatizzato per risultare semplice e di immediato utilizzo.
Il cliente in questo modo, poi, conosce tutti i consumi del palazzo: tutta la contabilizzazione richiesta dalla certificazione LEED è utile infatti sia per la gestione sia per la manutenzione del building.


Mirco, invece per quanto riguarda l’impianto meccanico quali sono i nuovi plus percepibili dall’utente?

Mirco: Abbiamo posto particolare attenzione all’analisi dell’impatto di soluzioni progettuali sulla qualità dell’ambiente interno e i suoi fruitori, mediante l’utilizzo di standard migliorativi e simulazioni digitali avanzate in grado di monitorare e garantire il rispetto degli obiettivi progettuali e delle prescrizioni del protocollo LEED. L’impegno condiviso con CDP verso l’ambiente ha favorito l’utilizzo di apparecchiature idriche efficienti, fonti rinnovabili per la produzione di energia, materiali basso emissivi e lo sviluppo di policy operative per monitorare nel tempo l’efficienza dell’edificio.
I sistemi migliorativi innovativi dal mio punto di vista sono il sistema di recupero delle acque meteoriche all’interno di serbatoi di stoccaggio posti nel seminterrato, che garantisce un grande risparmio di acqua potabile e rappresenta una miglioria importante. Altri sistemi migliorativi sono la rete di continuità, i sistemi di tecnologia dati e soprattutto il sistema BMS (Building Management System), che consente di monitorare in tempo reale lo stato dell’edificio, degli impianti installati e le sue eventuali anomalie. Il sistema è molto pratico: aiuta nel controllo e nella gestione, riporta gli allarmi, mostra l’andamento delle temperature, gli accessi, e possiede la caratteristica di essere consultabile da remoto.
Senza dimenticare il sistema di recupero calore sull’aria di rinnovo che riduce l’energia che serve a riscaldare/raffrescare gli ambienti e l’impianto di climatizzazione a funzionamento indipendente su ogni piano: aspetto importante per mantenere l’armonia tra le persone che lavorano in uno stesso spazio di lavoro, ma hanno esigenze diverse.

Per la prima volta ti sei occupato dei collaudi in loco. Ce ne vuoi parlare?

Mirco Cagliani
Mirco: A fine cantiere la Commissioning Authority si è occupata del collaudo sia nella stagione invernale sia nella stagione estiva. Le misurazioni e le verifiche (per esempio sui consumi di acqua e di elettricità) hanno dato esito positivo. Inutile dire che la mia soddisfazione è stata grande e mi ha ripagato di tutto! Ciò che mi ha fatto ancora più piacere è stato lavorare in uno spazio progettato da noi! Lavorando in una delle postazioni dei dipendenti di CDP ho proprio pensato: “Si sta bene, il clima è giusto, le tende si alzano e si abbassano in modo corretto in base all’illuminazione”. Insomma, mi sono promosso!

Per chiudere mi allaccio alle ultime parole di Mirco: qual è stata la più grande vostra soddisfazione?

Carmen, Mirco, Antonio: Percepire la trasformazione del building di settimana in settimana, l’ottimo confronto di tutte discipline e le professionalità di Lombardini22 e l’armonia con il cliente, pur con la pressione data dai tempi stretti.
La differenza tra il prima e il dopo è stupefacente! La trasformazione è grande anche per chi vive nel quartiere.

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September 17, 2021
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