Il marchio W Hotels, di Marriott International, debutta in Italia, nel cuore di Roma. Un progetto che va ben oltre gli standard e tiene conto di moltissime variabili con cui i progettisti devono fare i conti.
Abbiamo chiesto al team di Eclettico Design, nello specifico ad Alessandra Magri, Senior Architect e Coordinatrice dell’intero progetto, e a Valentina Corradini, Senior Architect e Responsabile della ristrutturazione del building, di raccontarci il loro punto di vista, le competenze e la dedizione del team di Eclettico, per addentrarci nei più piccoli dettagli che si celano dietro alla progettazione di un hotel di questo calibro.
V.C - Per questo tipo di edifici, il concept operational è un processo strettamente connesso alla fattibilità e ha l’obiettivo di configurare un building che accoglie le richieste del gestore e del suo business plan. È una fase che può durare molti mesi, considerando che vanno soddisfatti diversi soggetti coinvolti.
A.M - È come un’equazione matematica, dove il risultato deve essere positivo in termini di fattibilità progettuale. Bisogna incastrare perfettamente alcuni parametri tecnici come per esempio il numero di camere (Bed Mix), gli spazi dedicati alle aree pubbliche (Lounge, Bar, Spa, Ristorante), i criteri di sicurezza e funzionamento come quello antincendio, gli impianti e i vari permessi necessari.
È anche importante sapere che per ogni hotel l’approccio è diverso. Si inizia sempre con il budget del cliente, poi si parla con la catena di alberghi che fornisce gli standard progettuali sui quali bisogna allinearsi fin da subito, per far sì che il progetto funzioni a dovere.
V.C - Meyer Davis è il prestigioso studio di design newyorchese che ha curato, insieme al nostro team, il design degli interni del W Rome. Molto spesso i designer sono stranieri e il loro lavoro è sviluppare dei disegni prototipi, dei tipologici: immaginano due o tre camere campione che poi noi sviluppiamo e decliniamo su tutto il progetto. Di solito proponiamo anche una consulenza sui materiali, adattando quello che la mente dei designer concepisce, perché non sempre un materiale che piace, è funzionale nel costruito.
V.C - La prima che mi viene in mente è sicuramente “Dinamicità”. Il W Rome ha visto un lungo processo progettuale portato a termine da un team internazionale di progettisti caratterizzati da un’inesauribile energia. Un altro aggettivo che userei per descrivere il W Rome è “Complesso”, perché fin dalla prima elaborazione del concept il team ha messo in moto una ‘macchina di hospitality’ in grado di coniugare molteplici aspetti: gli Standard dell’Operatore, le Normative Nazionali, le facilities e il Bed Mix, fino allo studio del funzionamento di un motore che deve combaciare perfettamente sia nel lato back (operational), che in quello front (guest experience).
A.M - E poi “Identitario”. Un progetto che è riuscito a coniugare l’identità di due edifici storici del XIX secolo, a ridosso di Via Veneto, con quella del marchio W Hotels, icona di un lusso contemporaneo, innovativo e decisamente social.
A.M - I progetti di questo calibro, destinati a occupare un posto nel panorama del cinque stelle lusso, sono unici per natura, e per quanto il processo segua un iter progettuale tipico nell’approccio ai temi dell’hospitality, il risultato finale è fortemente connotato e straordinario.
V.C - Le scelte architettoniche hanno sicuramente esaltato l’estrema cura per il dettaglio e la valorizzazione dell’esistente, mantenendo la storicità dell’edificio, ma proiettandolo verso il futuro. Infatti, l’attenzione agli aspetti tecnologici ha permesso di garantire performance di funzionamento adeguate alla più moderna tecnologia, che oggi ci accompagna a tutti gli effetti nella nostra quotidianità.
A.M - L’elevata competenza che il nostro team ha acquisito con l’interior design nel settore hospitality, ci permette di affrontare tutti gli stili di interior e consente di immedesimarci nella mente del cliente. Con il nostro lavoro lo rassicuriamo e riusciamo a entrare nel suo mood, attraverso la scelta di materiali e arredi su misura. La nostra forza sta proprio nel costruire basi solide e durature affinché tutti i soggetti coinvolti siano soddisfatti.
Un percorso progettuale che va dal macro al micro quindi, quello che il team di Eclettico Design ha costruito, tassello dopo tassello, per il W Rome.
Una cosa è certa, nel mondo dell’hospitality nulla deve essere lasciato al caso. Anche il minimo dettaglio risolutivo di 5 millimetri concorre a rendere un progetto sempre più vicino al concetto di perfezione. Dove la perfezione, per il team di Eclettico Design, non è altro che la somma di ogni dettaglio, dal più impercettibile, al più maestoso.